Maurizio IV è lo spettacolo della riapertura della Sala Umberto di Roma
Pirandello e Shakespeare per Guidi e Ingrassia alla Sala Umberto di Roma
In scena alla Sala Umberto di Roma, “Maurizio IV- Un Pirandello pulp” di Edoardo Erba con Gianluca Guidi e Giampiero Ingrassia regia Gianluca Guidi. musiche Massimiliano Gagliardi. La scenografia è costituita da una piccola scrivania con due sedie; con l’andare della storia, la scena si arricchirà di una scala e di uno specchio.
La trama ci porta in un teatro, dove un regista aspetta il tecnico delle luci per posizionare spot e fari. All’arrivo del tecnico però, si capisce che, il suddetto, non è molto qualificato per questo lavoro. Il regista, pur innervosito da questa situazione, prova a spiegargli il senso che vuol dare alle varie scene, grazie proprio all’uso delle luci. Lo spettacolo da mettere in scena è “Il giuoco delle parti” di Luigi Pirandello.
Molto brevemente, la storia ci parla di un marito che sa che la moglie ha un amante, lo conosce anche, e accetta la situazione. Per esigenze della moralità borghese, però, va a far visita alla moglie per mezz’ora al giorno, accettando anche l’eventuale presenza dell’altro. Il tecnico delle luci, Carmine, non volendo lavorare, si mette a discutere su ogni dettaglio, portando sentimenti e personaggi dai primi del ‘900 di Pirandello ad oggi. Ne nasce una storia pulp, dove al posto di ragionamenti filosofici e sospiri, troviamo un auto in un parcheggio, con un appuntamento preso via chat, il tutto colorito da un linguaggio romano e siciliano. Ma al regista tutto questo piace, e sta al gioco, cambia la sceneggiatura, cambia le luci, e vorrebbe cambiare anche il finale, ma, ecco, che ci si ritrova in un altro dramma pirandelliano, “Enrico IV”, dove verità e finzione si mescolano, fino a tingere lo spettacolo di nero.
Di più non si può dire. Le musiche originali di Massimiliano Gagliardi danno un tocco di suspense, di ilarità e di tristezza al tutto. I due attori Guidi e Ingrassia, ribadiscono la loro bravura: sono affiatati, rilassati, concentrarti e passano con naturalezza da una commedia ad un noir, da una risata ad un’interpretazione drammatica, alternando una recitazione moderna ad una più classica, impostata. Ovviamente molti complimenti anche ad Edoardo Erba, autore del testo, che ha saputo scrivere uno spettacolo così intrigante, divertente, diverso e inaspettato.
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