Nuova tratta Roma Termini – Pompei
La tratta che dovrebbe avvicinare la cultura ha le sue incognite
È stato inaugurato il 16 luglio scorso, il treno Frecciarossa 1000 con la tratta Roma Termini – Pompei. All’inaugurazione erano presenti la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliani, Luigi Ferraris, ad di Fs, Luigi Corradi, ad di Trenitalia, il sottosegretario alla Cultura Gianmarco Mazzi e il direttore generale Musei Massimo Osanna. Insieme a loro un folto numero di giornalisti e studenti che hanno partecipato al primo viaggio che prevede l’arresto del treno direttamente in una città che possiede un tesoro inestimabile: Pompei.
Bello, interessante, qualcosa che colpisce, poiché oggi, chi vuole andare a visitare gli scavi di Pompei e viene dal Nord o Centro Italia, deve arrivare fino a Napoli e da lì proseguire con dei regionali. Stessa opzione viene offerta a chi arriva dal sud, solo che da qui si prendono solo regionali. Eviterò di discutere e commentare come si viaggia sui regionali, in particolare al sud, di articoli e commenti, anche sui social, ce ne sono davvero tanti, quindi lascio immaginare ai lettori l’avventura che i turisti italiani e stranieri devono affrontare per poter raggiungere il sito archeologico credo più bello al mondo. Qui potrei anche commentare la difficoltà nel raggiungere altri siti meravigliosi quali Ercolano, Paestum e perché no, i templi di Agrigento, ma mi soffermo sulla grande iniziativa che le ferrovie, grazie ai soldi pubblici, stanziati dai cittadini, hanno messo in opera.
“Turismo e cultura sono la nostra benzina produttiva. Il punto è riuscire a metterli a disposizione in maniera più semplice e comoda ai turisti, che oggi hanno legittimamente pretese più alte“, sono state le parole del sindaco di Napoli Gaetano Manfredi che insieme al presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, hanno atteso l’arrivo dei passeggeri del treno al Parco archeologico di Pompei.
Bello, ho pensato leggendo i titoli dei giornali, sempre più sensazionalisti che informatori, fino a quando non ho terminato di leggere la notizia. Tutta per intero, naturalmente, altrimenti non si capisce l’inganno. Il treno Frecciarossa che parte da Roma Termine alle ore 8.53 e fin qui nulla da eccepire, anche se io lo avrei fatto partire un po’ prima, impiega 110 minuti per arrivare a Pompei, e fa una fermata a Napoli Centrale; quindi arriva in loco alle 10.40 e, dalla stazione di arrivo, ci saranno bus navette Pompei Link, che accompagneranno i turisti agli scavi. Ma a questi si potrebbe arrivare anche a piedi, non siamo a Roma. Il ritorno è previsto alle ore 18.40, sempre con fermata a Napoli Centrale e arrivo a Roma Termini alle 20.55, sempre riprendendo navette che accompagnino alla stazione.
Prima obiezione da turista e persona che visita con piacere siti archeologici e di cultura: ma voi immaginate che in quelle poche ore, un turista che viene dall’estero e che forse vedrà gli scavi di Pompei una sola volta nella sua vita, riesca a visitare tutte le bellezze nell’arco di tempo che gli viene concesso? Già immagino le file interminabili delle comitive che si devono organizzare per prendere le navette per raggiungere il sito archeologico e poi riorganizzarsi per riprenderle, sicuramente stanchi e affaticati, per tornare alla stazione, sperando di non perdere il treno, perché si sa, il treno non ti aspetta.
Ciò significa dover vedere meno cose e in maniera frettolosa, senza potersi soffermare davanti alle meraviglie che il sito offre, scoprirne la storia e gli aneddoti che lo accompagnano. Va bene, mi direte voi, ma in treno è possibile vedere un video che lo illustra. A questo punto mi vedo il documentario se il video riesce a rappresentarmi tutto, rispondo.
Oltre al tempo, che considero davvero poco per visitare il sito, in fondo stiamo girando in una delle più belle e ricche città romaniche, c’è la beffa più grande. Il treno Frecciarossa che deve fare la tratta Roma Termini – Pompei, non viaggia tutti i giorni, non viaggia tutte le domeniche o almeno un giorno a settimana, ma solo la terza domenica del mese. Una specie di esperimento che, turisti e viaggiatori, dovranno provare a ricordare o, peggio ancora, ad organizzare, perché si sa, non possiamo stare tutti dietro alle tante idee che vengono buttate lì, tanto per farle. Come è possibile che questo incentivo alla tratta è presente una volta al mese?
Come potranno i viaggiatori essere incentivati all’utilizzo di un treno con tali opportunità (del tutto scelte dal turista stesso) per incrementare il numero di visitatori? Sono quelle cose un po’ sfarfallate, un po’ alla mistero della fede italiana che ci vengono propinate per giustificare le folti spese che vengono fatte. Per fortuna c’è subito una smentita, perché dal sei agosto, sotto intervento statale (abbiamo investito in questa tratta, tutti noi!) il treno viaggerà tutte le domeniche e qui, lo so, ci sono davvero tante pedine politiche che si sono mosse, anche per riparare ad una grande gaffe delle stesse.
Sarà, ma se proprio si dovevano fare una tratta del genere, che avrebbe dovuto incentivare il turismo, dare vita al via vai dei turisti, sarebbe stato giusto inserire almeno un viaggio al giorno e solo allora, si sarebbero visti i benefici o meno, della suddetta esperienza. Peccato, stiamo ancora perdendo delle occasioni che, come commentato prima, rendono la cultura e il turismo un vero traino per il nostro paese.