OTELLO Contemporaneo ed essenziale
Tanti i momenti intensi
Al Teatro Quirino dal 30 aprile al 5 maggio
Una lettura dell’Otello di Shakespeare in cui si sta in bilico tra la versione classica e una riscrittura corale. Le stesse emozioni e atmosfere che guidano i protagonisti si riflettono sulla collettività, riguardano ognuno di noi. Davvero interessante.
Tanti i momenti intensi. Immagini che restano impresse. La comparsa di Otello in un elegante gioco di nudo. Il Cassio ubriaco. La raggiera di luci che dal basso si insinua tra le aperture della banchina. Le prese costruite sulla parete laterale. La festa.
Contemporaneo ed essenziale. Musiche avvolgenti. Ottima scelta per quanto riguarda i costumi. Belle le giacche che diventano rosse e ci conducono verso la passione e il peccato. I continui cambi di ruolo tra l’uomo e la donna sottolineano l’universalità dei sentimenti che conducono la trama. E così inizia il viaggio verso l’uccisione di Desdemona. Un viaggio quasi non riconoscibile nel primo atto. Conosciamo l’opera e attendiamo. Sta per succedere l’inevitabile.
Quando il palco si riempie di donne morte lo spettacolo tocca il culmine. Una coreografia che ricorda molto Pina Bausch. Una semplice ma efficacissima partitura, ripetuta a loop da tutti i ballerini a canone, sottolinea che ormai non si può più tornare indietro. È il momento del rimpianto. E i corpi abbandonati che volteggiano tra le braccia dei partner ci colpiscono. Dritti al cuore. E Desdemona, ormai spogliata di ogni cosa, diventa ancora più desiderabile.
Bravi i danzatori. Molto più nella performance singola che nella coralità. La compagnia è un po’ spezzata. Il coreografo non si cura troppo del dettaglio. Ed ognuno fa il suo. E a noi dispiace. Le braccia si muovono ad altezze diverse. I movimenti non partono sempre nello stesso momento. Anche il Balletto di Roma non riesce ad avere un unico respiro. E questo succede quando ci si preoccupa dell’impresa prima di dedicarsi a fare arte. Ci auguriamo che le prossime produzioni possano crescere nello spirito di squadra.
coreografia FABRIZIO MONTEVERDE
Otello – Vincenzo Carpino
Desdemona – Roberta De Simone
Cassio – Riccardo Ciarpella
Iago – Paolo Barbonaglia
Emilia – Azzurra Schena
e con Cecilia Borghese, Lorenzo Castelletta, Monika Lepisto, Mateo Mirdita, Kinui Oiwa, Eleonora Pifferi, Giulia Strambini, Simone Zannini, Stefano Zumpano
coreografia e scene Fabrizio Monteverde
musica Antonin Dvořák
maitre e assistente alla coreografia Anna Manes
costumi Santi Rinciari realizzati da Sartoria Tailor’s & Co
light designer Emanuele De Maria
Una produzione del BALLETTO DI ROMA Direzione Artistica Francesca Magnini
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