Quattro prostitute e un delitto
Da un posto al sole al marciapiede di Napoli per un delitto
Debutta a Roma al Teatro Vittoria, e sarà in scena fino al 20 aprile, lo spettacolo Streghe da marciapiede di Francesco Silvestri, diretto da Stefano Amatucci con Gina Amarante, Luisa Amatucci, Miriam Candurro, Antonella Prisco, Peppe Romano. Una prima ricca di attese poiché le protagoniste in scena sono attrici ben note in tv, tutte protagoniste della soap più longeva italiana Un posto al sole. Sarà per questo motivo che in molti sono accorsi a vederlo, volti noti dello spettacolo e colleghi della soap, insieme a tanti fan della serie.
Parlando dello spettacolo, siamo dinanzi ad una black-comedy che il regista Stefano Amatucci ha spostato negli anni ’20 del secolo scorso, inserendo per questa ambientazione costumi che ce li ricordano notevolmente non solo per le fattezze, ma per la precisione di molti particolari negli abiti e nella capigliatura. Tutto ciò è risaltato dalla spoglia scenografia, sulla quale compaiono solo alcuni blocchi bianchi, utilizzati dagli attori per sedersi, stendersi o soltanto per salire e scendere. A ricordare il periodo storico ci sono anche le musiche che creano un’atmosfera molto legata allo stile liberty, così tanto in voga in quegli anni.
Sul palco Peppe Romano è un commissario che sta indagando sulla morte di un giovane avvenuta all’interno di un appartamento condiviso da quattro prostitute. Unite da necessità, forse da affetto, ma molto di più da interesse, le donne hanno ognuna una propria stanza nella quale non potrebbero portare uomini, visto che ognuna di loro batte il marciapiede in zone diverse, per non ostacolarsi. Sta di fatto che una di loro un giovane lo porta a casa e questi muore.
All’arrivo della polizia il commissario indaga sulla loro vita, sul loro passato, cercando di capire chi delle quattro o quante di loro, hanno preso parte all’omicidio. Ma indagare è difficile perché tutte e quattro hanno qualcosa da nascondere, chi ha ucciso il proprio figlio appena nato, chi ha subito violenza, chi ha amato un’altra donna. Ognuna di loro ha un rapporto diverso con l’altro sesso e dei motivi per punire il giovane.
Interrogate a lungo, nessuna viene identificata come l’assassina, mentre il commissario, ascoltandole si convince sempre più che non sono donne comuni, ma bensì utilizzatrici di stregonerie che lo portano verso la pazzia.
Le quattro attrici si contendono il palco e restano sullo stesso per tutta la durata dello spettacolo, rifugiandosi verso l’interno dello stesso e dando le spalle al pubblico quando non interagiscono con il quadro corrente. Chi invece entra ed esce dallo stesso è il commissario che porta fuori e dentro il palco un assaggio di follia.
Gli attori si contendono l’affetto del pubblico, anche se su tutti spicca la coinvolgente interpretazione di Luisa Amatucci, straordinaria attrice di teatro, capace di instaurare un rapporto diretto con il pubblico, che arriva dalle assi del palco fino alla galleria. Molto brava anche Antonella Prisco, che dalla simpatica interpretazione della tv, mostra anche doti drammatiche e caratteristiche, riscuotendo apprezzamenti dal pubblico.
Tanti sono i riferimenti inseriti all’interno dello spettacolo diretto da Stefano Amatucci. Si vede tanta Napoli, ma i ricordi vanno dal teatro di Edoardo alla visione napoletana di Totò, passando per quella di molti altri artisti della scena napoletana.
Lo spettacolo è un’ottima occasione per passare una serata a teatro.