Recensione: La moglie di scritto da Mari Caporale
Una storia di alta società
“La moglie di” è il romanzo di Mari Caporale in promozione in questi giorni a Roma. L’autrice romana, ha già pubblica diverse opere di saggistica, romanzi e racconti, tra i quali citiamo “Il vaso di Pandora, La notte delle ginestre, Il volo del portiere”. Con questo nuovo romanzo la scrittrice viaggia attraverso il mondo della società per bene, attraverso la visione di quello che, per molti ragazzi, resta un punto di arrivo per il proprio successo personale e lavorativo.
La protagonista Emma, è una donna che da sempre ha avuto grandi aspirazioni di vita: un matrimonio da favola riportato su tutti i rotocalchi, una vita al centro dell’attenzione e della società. Guido sembra fare al caso suo: è uomo delle Istituzioni, una carriera ad alti livelli che lo attende. Il loro matrimonio può trasformare il sogno di entrambi in realtà. Ed è proprio ciò che accade, perché lui, dal piccolo paesino di Roccamarina, ottiene l’incarico tanto agognato e i due cominciano a vivere sotto i riflettori. Emma viaggia, gira in auto blu, va a galà di beneficenza, sta sempre sotto i riflettori, è la moglie di, la compagna da tenere in vetrina, ma il rapporto tra i due non è come aveva sperato perché suo marito non le dedica attenzioni. La sua vita trascorre senza amore e tenerezza, ma con un unico compito: essere sempre all’altezza della posizione in cui si trova.
Una vita vissuta in apatia, accontentandosi di cose frivole, osservando la vita degli altri, fino a quando Emma non conosce Sergio, l’allenatore di calcio di suo figlio che risveglia in lei emozioni assopite e mai spente. Così la donna si ritrova ad affrontare una scelta: seguire l’amore e perdere tutti i suoi privilegi, o mettere da parte i suoi sentimenti e continuare con la sua vita di convenzioni? Per Emma, che ha sempre cercato solo l’apparenza e i riflettori, sarà impegnativo scegliere tra amore e convenzioni.
Il libro si presenta come una visione di momenti precisi della vita di Emma, diviso in capitoli, introdotti da titoli precisi. In ognuno viene sviscerato un episodio nel quale la donna si ritrova ad affrontare la sua vita con il preciso intento di analizzare le priorità sue e delle amiche: gli appuntamenti del salone di bellezza, le spese per il benessere del corpo, gli appuntamenti con le amiche. In una delle prime liste risalta, alla fine, “comprare una confezione di Lete da cinese” dopo aver citato per tutto il resto nomi di boutique e aziende di alto profilo. E il racconto prosegue diretto, verso una visione quasi cinematografica, di quello che accade all’interno della vita di Emma e Guido che vivono momenti di inespressiva vita coniugale ma attiva vita sociale. Vi è un’alternanza tra vita privata: prendere le capsule, lavarsi i denti, ecc.; con quella sociale: andare al galà, discutere con un’amica, parlare di politica e di provvedimenti giudiziari, ecc. Avviene tutto con una semplicità disarmante, mentre il racconto procede diretto alla conoscenza della vita di Emma e alla sua progressiva presa di coscienza delle sue priorità.
La politica, gli affari, sono raccontati dalla visione di Emma, che, dopo i primi approcci entusiastici, si ritrova, quasi subito, a non rivedersi in quella vita che ha scelto, ma della quale non comprende la realtà, se una realtà è possibile.
È una storia che prende la realtà, le nuove modalità di comunicazione, uno spaccato di società odierna da leggere con interesse.
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