Rossella Pugliese per il premio Vincenzo Crocitti è la miglior attrice emergente 2019

Rossella Pugliese

leggenda vuole che il premio porti fortuna

Il Premio Vincenzo Crocitti è dedicato alla memoria dell’attore, scomparso a 61 anni dopo una lunga malattia. Attore della commedia italiana, è ricordato soprattutto per aver interpretato il figlio di Alberto Sordi nel film di Mario Monicelli, “Un borghese piccolo piccolo” e che gli valse la vittoria del “David di Donatello” e del “Nastro d’Argento”, ma ultimamente era ritornato sul video grazie a due fiction molto amate e seguite dal pubblico, “Un medico in famiglia” in cui interpretava il dottor Mariano Valenti, e “Carabinieri” dove aveva il ruolo del vicebrigadiere Vittorio Bordi.

Il premio è ideato e diretto da Francesco Fiumarella e ha lo scopo di promuovere e premiare artisti emergenti e in carriera del mondo del cinema, del teatro, dello sport, della letteratura e della musica. Un premio che vuole spingere i giovani talenti ma dare conferme anche a chi lavora da anni.

A presentare la serata a Roma, la giornalista e scrittrice Carmen Minutoli, l’attrice Daniela Cavallini e Odilio Buzzoni. Insieme a loro tanti volti noti del panoramam artistico, cinematografico, culturale, istituzionali, Testimonial che hanno consegnato i premi ai vincitori.

Quest’anno tra le persone premiate, il 7 dicembre presso l’Aula Magna del Green Park Pamphili, anche Rossella Pugliese, a cui è andato il premio “attrice emergente”. A lei abbiamo rivolto alcune domande.

Cosa rappresenta per te questo riconoscimento? E per la tua carriera?

Ricevere un riconoscimento è uno sprone enorme per un artista che lavora sempre sotto il costante giudizio di un pubblico.

Oggi è difficile proporsi offrendo lavori di un certo livello perché siamo abituati a consumare tutto rapidamente. Il mio è un lavoro di riflessione, la fretta è cattiva consigliera, la paura è quella di rimanere indietro. Ricevendo un premio capisci che qualcuno ti sta osservando e apprezzando, sono grata alla commissione del premio Vincenzo Crocitti. 

Leggenda vuole che il premio porti fortuna. Ci credo fermamente, però bisogna impegnarsi tutti giorni, studiare, coltivare ciò su cui si sta investendo, altrimenti non basterà. 

A chi vuoi dedicarlo?

Dedico questo premio alla mia terra, la mia Calabria che ha tanto bisogno di riscattarsi. Lo dedico alle origini, all’accoglienza, alla provenienza. 

Col mio lavoro sono stata accolta da molte regioni, la Campania e Napoli in particolar modo, il mio sogno è quello di portare ciò che ho imparato in Calabria, buttare un seme e farlo germogliare. 

Sei giovanissima e il mondo dello spettacolo è davvero un mondo pieno di lotte, di inimicizie?

Le inimicizie non fanno per me, credo nel dialogo. Purtroppo succede di scontrarsi, è vero, io in generale cerco di circondarmi di persone che stimo, con cui posso avere uno scambio umano, creo così rapporti duraturi e spesso nascono splendide amicizie. Dicono che le più litigiose siano le donne, non stento a crederlo, io ho ottimi rapporti con le mie colleghe, anzi il sostegno delle donne mi rende ancora più felice, non sono in competizione perché so cosa voglio realizzare, ho delle mie idee, e mi impegno per quelle, le mie non possono essere realizzate da altri e io non saprei rendere al meglio l’idea di qualcun’altro. L’autenticità e l’originalità possono fare la differenza. 

In questo periodo sei in scena con Patrizio vs Oliva e Rusina, cosa accomuna e divide questi due personaggi?

Si sono in scena con “Patrizio vs Oliva” ed ho l’onore di recitare al fianco del pugile campione del mondo ed olimpionico, raccontiamo la storia di Patrizio, raccontiamo “l’uomo” prima di celebrare la sua mitica carriera, lo spettacolo è un grande insegnamento di vita, io ho l’onore di interpretare, Catena, la madre di Patrizio, una donna fortissima che ha dato tutto per la famiglia, che ha sostenuto e incoraggiato i suoi figli. Il regista Alfonso Postiglione ci ha guidati attraverso un racconto incredibile.

Rusina” è il mio primo lavoro da regista, è un monologo che parla delle mie origini, di mia nonna, o meglio parla di una donna che è stata fondamentale per la mia crescita; instancabile, lavoratrice, forte, mi ha insegnato la misura, ma anche a chiedere sempre di più per migliorarsi. Racconto come ha deciso di non arrendersi di fronte alle difficoltà, lutti, povertà; in scena Rusina dialoga con me bambina, sono io che da adulta divento bambina, mentre Rusina da anziana riprende vigore. Ho deciso di raccontare la storia al contrario perché volevo finisse con una nascita e non con la morte di mia nonna. Lo spettacolo ha trovato accoglienza in tanti teatri che ne hanno compreso la potenza, è recitato in calabrese, il dialetto non è mai stata una barriera anzi, quei suoni rendono speciale il racconto. Sarò in scena a Roma al Teatro Brancaccino dal 23 al 26 gennaio, a Napoli al teatro San Carluccio 21 e 22 febbraio e tanta date anche in Calabria.

Sicuramente questi due personaggi sono accomunati dal luogo in cui sono nati, dall’aver dovuto sopportare e vincere grandi battaglie fisiche ed emotive, tutto affinché i loro affetti potessero proseguire un cammino. Che il sacrificio di queste donne ci sia da esempio.

A febbraio al teatro San Ferdinando, sarò in scena con “Edipo a Colono” nel ruolo di Ismene, altro personaggio femminile mitico. Rimas Tuminas, direttore artistico del teatro Vachtangov di Mosca, ha curato la regia creando un capolavoro. Uno spettacolo assolutamente da vedere. 

Cosa stai preparando per il futuro?

Progetti futuri ce ne sono tanti, ho due idee che vorrei prendessero vita, stanno succedendo cose interessanti, le sto lasciando macinare, soprattutto per il cinema, la serialità… come si suol dire appena potrò ne parlerò. Come diceva Rossella O’Hara, “domani è un altro giorno!” io aggiungerei “oggi è il giorno!

Grazie Culturalsocialart per avermi dedicato spazio.

Grazie a te!

Sissi Corrado

Responsabile del Blog Interessi tanti: lettura, scrittura, teatro, cinema, musica, arte, collezionismo, sociale, ecc.

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