“Tacchi misti”, uno spettacolo divertente sulle donne
Valentina Martino Ghiglia, nella chiacchierata che avevamo fatto prima dello spettacolo, ce lo aveva preannunciato: “Tacchi misti fa ridere”, ci aveva detto, “è un testo americano, molto divertente” e le do ragione.
Tacchi misti, andato in scena al Teatro Marconi per il Marconi Teatro Festival, ha mostrato tutto l’humor e il divertimento americano di cui avevamo discusso, ma ha anche sottolineato la bravura delle attrici che hanno portato in scena i 16 personaggi. Sedici donne, sedici aspetti della femminilità, sedici diverse visioni di donne descritte con maestria da Gloria Calderòn Kellett e interpretate da Carla Ferraro, Laura Mazzi, Valentina Martino Ghiglia e Silvia Siravo dirette da Ferdinando Ceriani.
Sono tanti i personaggi portati in scena che raccontano la vita e i sentimenti delle donne, tra gioia, paura, tensione, ricerca della felicità. Un insieme di scoperte, accompagnate da una scenografia minima e da costumi giusti per i personaggi.
Mette quasi timore la scesa tra il pubblico della Siravo, alla disperata ricerca di convincere il suo amante, uno spettatore scelto tra il pubblico, a non lasciarla, così convincente che l’ansia sembra prendere un po’ tutti mentre lei si agita con quella faccia seria e decisa. Oppure la Ghiglia che consegna fogli tra gli spettatori e poi interroga, anche lei, uno spettatore che cade, quasi in errore, per la sua poca conoscenza del modo in cui corteggiare le donne. E dalle donne che sfoderano la loro vita senza paure, alle altre, come la divertente e sempre auspicabile suora, interpretata da Carla Ferraro, che riesce a sbalordire per le cose che le mancano di una vita al di fuori del convento, o la giovane sposa, interpretata da Laura Mazzi, che racchiude la tensione di un evento così temuto e atteso da moltissime donne.
Lo spettacolo esplora le donne il loro rapporto con l’uomo, con ciò che le circonda e sottolinea, in modo divertente e ironico, facendo soffermare lo spettatore sul reale significato di ciò che vede, perché il tutto viene accompagnato da una profonda riflessione che resta indelebile nella mente di tutti. Tanti personaggi tra cui uno in particolare, la ragazza che si taglia, fa ridere poco, ma riflettere molto di più.
Un testo pulito, una recitazione eseguita molto bene, attenta, precisa, ritmata, mai monotona o stancante. Si arriva alla fine con la voglia di restare ancora lì, a godere dello spettacolo, con la voglia di chiedere il bis sulle performance delle attrici. Uno spettacolo gradevolissimo e ricco di spunti, insomma, qualcosa da non perdere!
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