The Romantics – Capricci d’amore, una commedia non proprio brillante

Il triangolo amoroso, un gruppo di amici molto legati, un cast di attori uscito dalle serie tv

The Romantics – Capricci d’amore, è un film del 2010 basato sul romanzo della produttrice, scrittrice e regista Gait Niederhoffer la quale dirige il film e che vede tra i protagonisti alcuni degli attori in voga nei telefilm americani giovanili di qualche anno prima e volti, all’epoca nuovi, della cinematografia americana. Il cast del film vede la presenza di Katie Holmes, Anna Paquin, Josh Duhamel, Malin Akerman, Adam Brody, Elijah Wood, Jeremy Strong, Dianna Agron, Rebecca Lawrence, tutti giovani affiancati da Candice Bergen, un’attrice che ha calcato le scene dei set americani dai film ai telefilm e film TV, ricoprendo numerosi ruoli e ottenendo nomination nei maggiori premi americani quali Oscar e Golden Globe.

Il film racconta di sette amici che si ritrovano al matrimonio di due di loro, Lila e Tom. La damigella d’onore della sposa è Laura, la migliore amica della sposa, ma è anche l’ex di Tom, con il quale ha avuto una lunga relazione, ben nota a tutto il gruppo che si conosce da quando andavano al college. Tutto è pronto per la cerimonia e la sera prima i giovani lasciano la sposa per andare a fare un giro e alzano un po’ il gomito, inoltre non si trova lo sposo e tutti partono alla ricerca del giovane che mostra segni di insofferenza. Tom e Laura hanno sempre avuto una relazione burrascosa, che li ha visti frequentarsi, lasciarsi, provare a rifarsi una vita l’uno lontano dall’altra.

Lo spaccato generazionale messo in atto dalla scrittrice e regista cerca di far luce sul gruppo, sull’amicizia e su quello che può accadere in un gruppo che condivide dagli anni giovanili, un rapporto di amicizia, dove le dinamiche si intrecciano in modo simbiotico. Il passato prende l’aspetto della continua ricerca di fare ed essere migliore dell’altro che nel presente si rispecchia in un atteggiamento di rivalsa per i trascorsi insieme.

Il film appare privo di sequenza unitaria. Per essere una commedia è troppo lento e sono assenti momenti di leggerezza che potrebbero dar vita a una storia più semplice da seguire. Se deve apparire drammatico, va inserito nel genere giusto, altrimenti il pubblico resta esterrefatto da ciò che vede. Tra i personaggi manca una visione unitaria, come del resto, non è presente un sano humor, anche se le loro performance attoriali sono buone.

Paradossale è la sequenza della cena pre-matrimonio con brindisi e racconti sulla coppia e sui singoli amici: un misto di imbarazzo per chi è costretto a subirli, in questo caso la coppia e diviene un momento di pura follia e impaccio per Laura che esprime un discorso senza senso, in tema con il suo stato d’animo. In fondo lei in quel luogo e con quelle mansioni non sente di aver nulla in comune. Un’esperienza che, fatta in presenza di tutta la famiglia, rischia di essere, nella realtà, la presa di coscienza di errori che hanno caratterizzato il proprio passato.

Il tema del triangolo nei gruppi di amici è una costante non solo moderna, ma sempre presente. Qui, però, viene trattato con dinamiche molto più attuali quali conoscenza della situazione da parte del gruppo e delle persone coinvolte, legame di amicizia al di là di probabili tradimenti, insicurezza non celata dei sentimenti provati. Tutto questo si condensa nelle scene del film che raccontano ma non permettono un coinvolgimento totale.

Ciò che ho amato del film è la colonna sonora che accompagna le scene, molto meno, la scena finale del film, con imprevisto intelligente ma finale sospeso.

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Sissi Corrado

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