Una psicologa, tre donne e l’amore
Marco Cavallaro racconta le delusioni amorose delle donne
L’amore è l’argomento più “gettonato” delle conversazioni essendo anche quello che accomuna la maggior parte dell’umanità. Avrei detto tutta l’umanità, ma psicologi e psichiatri mi avrebbero potuto smentire sul “tutta”, meno che sull’amore. Forse Marco Cavallaro, autore, regista e interprete di Come fosse amore al Teatro de’ Servi di Roma, mi darebbe ragione, proprio per l’argomento che riporta in scena in questi giorni.
Una psicologa si alterna in seduta con tre donne, tutte hanno problemi di cuore, sono deluse dall’amore e dagli uomini e cercano, nella sapiente scienza delle emozioni, soluzioni, alternative, modalità, per entrare in “empatia” con un loro futuro “uomo ideale”. Tre modalità diverse di vedere la vita e di vedere l’amore, che diventano quattro quando si scopre che anche la terapeuta si trova nella stessa situazione delle sue assistite.
Da questa situazione parte uno spettacolo dai toni divertenti, situazioni incredibili, che vengono accompagnate da una colonna sonora, sempre presente. Gli attori sul palco, infatti, recitano con una compagna fedele, la musica, che aiuta ad enfatizzare ciò che dicono, fanno, provano. Non mancano stacchetti di ballo che le stesse attrici, che ne sono per la maggior parte protagoniste, fanno da sole o insieme. ed è anche un modo divertente di passare da una scena all’altra, di enfatizzare un concetto e di divertire.
Come fosse amore ha un’ottima scrittura e una dinamicità che coinvolge il pubblico, essendo anche un testo divertente, ritmico e ricco di situazioni comiche. La scenografia, ricca di oggetti ed accorgimenti, riesce a trasformare lo spazio, mantenendo fisse due location e, grazie ad un accorgimento meccanico, a farne apparire altre, secondo necessità dello spettacolo stesso. Un lavoro scenografico molto apprezzato.
In scena quattro donne protagoniste della pièce, Francesca Anna Bellucci, Alessia Francescangeli, Lorenza Giacometti, Margherita Russo, portano in scena quattro diverse sfumature di donna. Le donne sono una scoperta e riscoperta ogni volta e Cavallaro sembra studiarle con attenzione, regalando personaggi molto apprezzati. Le interpretazioni sono belle, ritmate e apprezzate, in particolare quella della Francescangeli che interpreta il personaggio che fa da collagene all’intera storia e ne esce con un’ottima prova, non solo nell’interpretazione del suo personaggio, ma anche in campo canoro. Non sono da meno Marco Cavallaro e Peppe Piromalli, protagonisti maschili dello spettacolo.
Le parole chiavi di questo spettacolo sono dinamicità, divertimento, spensieratezza, precisione, comicità. Lo spettacolo sarà in scena al Teatro de’ Servi di Roma fino al 02 aprile.
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