Torna nelle sale italiane The Elephant Man che compie 40 anni
La diversità fisica, uno scoglio da superare assolutamente
The Elephant Man, il film di David Lynch, seconda opera del regista, che ha trasformato il modo di vedere gli Horror, compie 40 anni. Per festeggiare questo importante traguardo, Studio Canal , in collaborazione con L’immagine ritrovata, ha restaurato in 4K il film che ritornerà nelle sale italiane dal 21 settembre. La pellicola restaurata è stata proiettata in prima visione al Cinema ritrovato. Il film racconta la storia vera, allucinata e drammatica di Joseph Merrik, che fu trasformato, a causa del suo aspetto, in un fenomeno da baraccone, un concetto questo, che era seguito con interesse dai cittadini di quegli anni.
Bella la fotografia e il bianco e nero che spicca con decisione, tra horror e memorie, di Freddie Francis aprì un dibattito sulla concezione dell’horror, ma soprattutto su chi avrebbe dovuto indossare quella maschera.
È un film sulla diversità, quella fisica, che colpisce in maniera forte chi la vive sulla propria pelle, chi vive accanto alle persone che ne soffrono.
Nel 1985 Cher e Eric Stoltz sono i protagonisti di Dietro la maschera, il film tratto dalla storia vera di Roy Dennis, un ragazzo morto a 17 e che soffriva di una malformazione facciale. Nel film sono presenti tutte le difficoltà che un giovane molto intelligente e sensibile, può subire ma in particolar modo viene descritto l’atteggiamento e i sentimenti di chi, ogni giorno, vuole apparire “normale” e vivere la propria vita normalmente. Il film presentato a Cannes fece ottenere a Cher il premio per la miglior interpretazione femminile.
Un altro film, datato 1989, è Johnny il bello, interpretato da Mickey Rourke del 1989. Tra gli ultimi film girati, in questo caso accessibile anche ai giovanissimi, è Wonder, del 2017, la storia di un bambino che deve andare a scuola per la prima volta e che deve affrontare il mondo esterno con una malformazione facciale. Nel cast anche Julia Roberts e Owen Wilson, oltre al giovane protagonista Jacob Tremblay.
Aprirsi agli altri significa accettarsi e accettare chi sta accanto a noi, per ciò che è, senza giudicarlo dal suo aspetto fisico.
Gli articoli pubblicati sul Blog sono scritti dai Soci dell’Associazione in maniera volontaria e non retribuita. RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright CulturSocialArt