Barbara Lo Faro in mostra con Nuda

Alla Galleria Pavart una mostra che si ispira alla fotografia e parla di donne

Il 23 maggio sarà inaugurata a Roma presso la Galleria Pavart in via Giuseppe Dezza, la mostra Nuda di Barbara Lo Faro, curata da Velia Littera. La mostra è un omaggio che l’artista fa alla fotografa americana Francesca Woodman, considerata dalla critica un’artista influente nonostante la sua breve attività artistica. La mostra parla di donne, in particolare dello sguardo che può avere una donna su un’altra donna. Ne ho parlato insieme all’artista Barbara Lo Faro, a cui do il benvenuto sulle pagine di CulturSocialArt.

Alla Pavart Gallery, la mostra Nuda, dedicata alla fotografa statunitense Francesca Woodman. Cosa la unisce all’artista americana?

Nonostante una diversità di epoche, disciplina artistica e percorso di vita, sento una forte connessione con Francesca Woodman, sia per una visione comune della rappresentazione del corpo ma anche dell’anima fragile e inquieta al tempo stesso di alcune donne. Sento comunque il peso di una grande responsabilità nell’ aver scelto una fotografa così particolare e importante nel panorama della fotografia statunitense dello scorso secolo, e spero davvero di riuscire ad onorarla nel modo giusto, con rispetto e verità.

Perché chiamare la mostra Nuda? 

“Nuda” è un titolo che esprime la sincerità e l’intimità delle opere esposte. Rappresenta la volontà di esporre il corpo femminile in modo autentico e non mediato e naturalmente è riferito alla nudità fisica quanto a quella dell’anima.

Come ha conosciuto l’artista americana? Che cosa ha sempre apprezzato della Woodman?

Ho scoperto Francesca Woodman una decina di anni fa, casualmente, in un libro di fotografia. Essendo da sempre un’appassionata di fotografia concettuale. mi sono immediatamente sentita attratta dal suo approccio innovativo e sensibile alla fotografia. Ammiro la sua capacità di esplorare il corpo femminile e l’identità con grande profondità ed emozione, la sua risolutezza e al tempo stesso la fragilità che comunica, il contrasto tra auto – affermazione e timidezza, fugacità e mimetizzazione con lo spazio, che si trasformano in evanescenza.

Fotografia e pittura: come è riuscita a interagire, all’interno del suo lavoro, per rappresentare la sua musa?

Ho cercato di creare opere che incorporino elementi delle sue fotografie e le ho trasformate attraverso la mia interpretazione pittorica, rendendo omaggio al suo stile unico e alla sua visione artistica.

All’interno della mostra si potranno ammirare dipinti, acquerelli e bozzetti, e un insieme di nudi che l’avvicinano al lavoro della Woodman. Un nudo che sia arte e non commercializzazione del corpo femminile. Sarebbe facile sbagliare. Come si riesce ad evitare ciò?

Per evitare la commercializzazione del corpo femminile, è importante concentrarsi sulla bellezza intrinseca del nudo e sul suo significato più profondo. L’arte è un potente mezzo per esplorare la complessità del corpo e dell’identità, e non per sfruttarla o oggettivarla.

Spesso a dipingere i nudi femminili, sono gi uomini, penso ai grandi artisti del passato, oggi lo fanno con grande attenzione le donne. Quali sono i suoi artisti di riferimento e perché?

I miei artisti di riferimento sono da sempre Egon Schiele, Gustav Klimt, Kees van Dongen , Amedeo Modigliani. Ammiro il modo in cui questi artisti hanno affrontato il tema del corpo femminile offrendone una visione unica e provocatoria.

Certamente mi hanno aiutato a sviluppare il mio stile, ma mi hanno ispirato anche donne, soprattutto fotografe, come Cindy Shermann, Dora Maar, Sally Mann, Sarah Moon, Tina Modotti, solo per citarne alcune, e naturalmente Francesca Woodman.

Come vede, oggi, la sua crescita artistica?

Credo che nel mio percorso artistico ci sia un’evoluzione soprattutto nello stile, che si sta pulendo e rendendo più evanescente e astratto, senza mai abbandonare una base di figurativo.

Il mondo artistico, posso dire per fortuna, si è aperto molto al mondo femminile, offrendo opportunità alle donne e al loro lavoro, ma è proprio così?

Penso che sì, il mondo artistico si sia aperto alle donne e che ci siano più opportunità per le artiste rispetto al passato. È importante comunque continuare a lavorare per garantire la parità di genere e il giusto riconoscimento delle artiste in tutte le discipline.

Cosa legge lei nel mondo dell’arte che porterebbe a un più giusto riconoscimento delle artiste?

Per portare a un più giusto riconoscimento delle artiste, è essenziale che il mondo dell’arte continui ad esaltare le nuove figure femminili emergenti e a promuovere la diversità e l’inclusione. Questo significa incoraggiare le gallerie e le istituzioni a sostenere e presentare il lavoro delle artiste.

Tornando alla mostra, lei esporrà in una delle più rinomate gallerie romane, Pavart Gallery, grazie alla curatrice Velia Littera. Cosa pensa di ciò?

Esporre alla Pavart Gallery è un’opportunità incredibile per mostrare il mio lavoro e condividerlo con un pubblico più ampio. Sono grata alla curatrice Velia Littera, che è stata la prima ad aver creduto nel mio lavoro quando ho iniziato, e per avermi offerto questa bella occasione. Come ho già detto, ispirarmi ad una fotografa così particolare e importante è per me una grande responsabilità e sono grata a Velia per aver fin da subito mostrato entusiasmo e curiosità nell’accogliere questo progetto.

Cosa si aspetta dalla mostra? E dai visitatori?

Mi aspetto che la mostra attiri un ampio pubblico e susciti interesse nelle mie opere e che aiuti a far conoscere Francesca Woodman a chi ancora non l’ha scoperta. Spero che chi visiterà la mostra apprezzi la profondità e la complessità delle opere di Woodman e comprenda il mio intento artistico nell’omaggiarla

In questo periodo così difficile, nel sociale e nell’economia, quali sono, secondo lei, gli apporti che può offrire l’arte alle persone?

L’arte può offrire un senso di conforto e speranza in un periodo difficile come questo e soprattutto quello passato negli ultimi 3 anni. L’arte da sempre può aiutare le persone a connettersi con le proprie emozioni, offrendo un’opportunità per trovare bellezza e significato in tutte le forme di espressione artistica.

Cosa desidererebbe realizzare nel prossimo futuro?

Nel prossimo futuro, desidero continuare a crescere come artista, esplorando nuovi temi e tecniche e collaborando con altri artisti e istituzioni. Spero di avere l’opportunità di esporre il mio lavoro in altre gallerie e musei, sia a livello nazionale che internazionale.

La curatrice, Velia Littera, segue un bellissimo e affiatatissimo gruppo di artisti e spero di continuare ad esporre con tutti loro in altre collettive. A ottobre sarò per la prima volta a Londra alla fiera “Start London” con una galleria portoghese specializzata in realtà aumentata.

Grazie per essere stata con noi e buon lavoro!

Grazie a voi per questa bella e articolata intervista!

Sissi Corrado

Responsabile del Blog Interessi tanti: lettura, scrittura, teatro, cinema, musica, arte, collezionismo, sociale, ecc.

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