Cortei per la pace nelle piazze italiane

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Le Acli tra gli organizzatori della manifestazione

Una grande manifestazione si è svolta ieri in molte piazze italiane. A gran voce migliaia di persone hanno sfilato per le strade chiedendo la fine del conflitto tra Russia e Ucraina, dopo otto mesi di battaglie, distruzioni, sfollati e morti. Questi ultimi sono una ferita all’interno del cuore dell’Europa. La richiesta è rivolta a tutti i politici perché collaborino e trovino un modo per far sedere i due avversari ad un tavolo con proposte adeguate e mettere fine alla guerra.

Gli stessi cittadini europei non riescono a comprendere l’escalation di violenza che sta devastando una parte dell’Europa e che, con continue minacce, rischia di diventare deleteria per un continente che a fatica, ha cercato in tutti questi anni, di evitare conflitti tra stati, memore della seconda guerra mondiale che ha lasciato un mondo da ricostruire tra mille sacrifici. Quello tra Russia e Ucraina è un conflitto che continua ad avere ripercussioni non solo in campo economico europeo, ma tocca anche stati del continente africano dipendenti dal grano dell’Ucraina. Oggi, in difficoltà per la consegna, ma domani sarà per la carenza dello stesso, non potendo, in guerra e senza contadini, assicurare il raccolto dell’anno prossimo.

A questo vanno aggiunte le difficoltà dell’energia, tra gasdotto e centrali nucleari che sono continui bersagli di guerra e di minacce da parte della Russia. Utilizzare armi nucleari, poi, sarebbe un disastro mondiale, in un momento in cui la popolazione terrestre subisce le conseguenze del cambiamento climatico. Un pericolo ancora più grande fra i tanti che si continuano a combattere ogni giorno.

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Tante le sigle scese in piazza sabato 5 novembre per dire no alla guerra, per chiedere che tacciano le armi e comincino a prendere piede i negoziati di pace per mettere fine ad una lotta che ha come risultato solo la distruzione di un paese e la morte di tante persone, tra militari e civili. La manifestazione è stata organizzata dalle sigle riunite nell’organizzazione Europe for Peace, con l’adesione di più di 600 realtà della società, con un afflusso di partecipazione di oltre 100mila persone.

In piazza a Roma, tra gli organizzatori della manifestazione, anche le Acli che, attraverso il loro presidente Emiliano Manfredonia, che, durante il suo intervento a piazza San Giovanni, ha detto che: “Vogliamo che da Roma parta un movimento popolare che faccia sentire l’urlo della pace in tutto il continente. Anche nella Russia dove è repressa la libertà”, aggiungendo, “Solo un’Europa dove l’idea di sicurezza è fondata sul riconoscimento dei diritti e delle diversità, può essere d’aiuto e di equilibrio in questo mondo che corre sempre più veloce tra una crisi e un’altra. Domandiamo con forza che il Segretario Generale dell’ONU si faccia protagonista convocando una conferenza internazionale di pace. Facciamo nostre le parole di Papa Francesco che chiede al presidente della Federazione Russa di fermare, anche per amore del suo popolo, questa spirale di violenza e morte e chiediamo al Presidente dell’Ucraina che sia aperto a serie proposte di pace.

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Sissi Corrado

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