Ex Aequo, si parla di donne e cultura

ex equo

Ex Aequo è un ciclo di conferenze organizzato dall’Associazione culturale R.E.G.I.S. e cofinanziata dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri Dipartimento Gioventù e del Servizio Civile Nazionale e dalla Regione Lazio attraverso il Piano Annuale di Interventi in favore dei Giovani – Azione Bando delle Idee. Il ciclo d’incontri ha come tema “La possibilità che hanno avuto le donne di accedere alla cultura attraverso i secoli“. Il tutto si è svolto dal 16 al 18 giugno, dove le conferenze hanno preso forma in più location: al Complesso Monumentale del Santo Spirito, nella Sala del Consiglio del comune di Tolfa, nella Biblioteca Aldo Fabrizio, al Teatro  L’Aura e, infine, al Centro Culturale Casale Caletto.

Fondamentale argomento di questi interventi è stato il ruolo della donna nella cultura. Come ha fatto la donna a occuparsi di cultura, a imparare a leggere e scrivere, a conoscere le arti, a interessarsi di politica, di filosofia nei secoli passati, quando, nella nostra cultura, il suo ruolo era relegato a quello di moglie e madre, considerate intellettualmente inferiori, come esprimeva il filosofo Aristotele.

I sotterfugi che le stesse trovavano per accedere alla cultura, sono diventati famosi, a volte leggende, perché se era naturale che le future regine potessero imparare le lingue, la letteratura, la matematica, le strategie militari, tutte le altre non avevano accesso a queste conoscenze, se non nelle “isole felici” in cui esse si rifugiavano, i conventi.

Ma non solo questo. Nei secoli, lentamente e a fatica, le stesse donne hanno portato avanti una lotta continua contro la differenza di genere, cominciata ben prima dell’era femminista e portata avanti con coraggio spesso da donne che grazie alla loro intelligenza e il loro saper fare, sono riuscite a lasciare un segno nella cultura, nel mondo. Non si dimenticano nemmeno le tante donne lavoratrici, che facevano qualsiasi tipo di lavoro a nero, invisibili all’interno di fabbriche senza alcuna istruzione nemmeno sull’attività che andavano a svolgere.

È stata la stessa Marina Polla De Luca, autrice e regista del corto “Il mercante double-cross” facente parte del progetto stesso, proiettato in sala, a raccontare le difficoltà delle donne nel mondo del cinema e della televisione, con esempi mirati del vissuto italiano e americano. Lei, attrice, sceneggiatrice, ha ammesso chiaramente che anche le quota rosa sono un modo, da parte degli uomini, di dare parvenza alle donne di potere politico, come accade per tante altre professioni, ma in realtà permette agli stessi uomini di mantenere il potere e le scelte.

Il corto narra la volontà di una donna di eccellere nel mondo maschile e per farlo, utilizza l’espediente più semplice, quello di nascondere il proprio corpo nei panni di un uomo.

Le difficoltà che le donne hanno avuto negli anni per aver accesso alla cultura e quelle che continuano ad avere in alcune parti del mondo, anche se, in Italia, abbiamo ancora tanta strada da fare affinché ci sia un ex aequo tra uomini e donne in tutti i campi, dalla scienza alla medicina, dallo sport alla letteratura.

 Un resoconto fuoriuscito dagli interventi dei relatori che hanno evidenziato le difficoltà delle stesse a vivere in modo autonomo all’interno della società in cui hanno vissuto. Sul palco si sono alternati come relatori, voci importanti, quali la Prof.ssa Nicolatta Bazzano, Storica, la Dott.ssa Sara Massini, Psicologa, il Dott. Emanuele Merlino, Storico, il Prof. Simone Misiani, Storico, Marina Polla De Luca, autrice e regista, mentre la moderatrice della conferenza è stata la Dott.ssa Laura Monaco.

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Sissi Corrado

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