Sdatte, una rassegna al femminile

Alessandra Lanciotti e Roberta Castelluzzo  propongono una nuova rassegna al femminile

Sdatte – Femminile non conforme è la rassegna multidisciplinare al femminile, del Teatro Furio Camillo di Roma, organizzata da Alessandra Lanciotti e Roberta Castelluzzo, le direttrici artistiche del teatro e promossa da Roma Capitale – Assessorato alla Cultura. Quella che andrà in scena dal 25 al 28 aprile sarà la prima edizione della rassegna Sdatte che accoglierà spettacoli di compagnie italiane ed estere.

Una conferma del lavoro svolto, anno dopo anno, da Alessandra e Roberta, che con passione portano avanti da anni il loro progetto, riuscendo a regalare al pubblico, spettacoli adatti ad ogni età, facendoli divertire e riflettere, piangere e continuare a sperare. A parlare per entrambe, Roberta Castelluzzo che risponde alle curiosità su Sdatte, rivelandone la magia e l’impegno che entrambe hanno messo in questo nuovo progetto che le rappresenta.

Ben ritrovate. Sdatte è un insieme di spettacoli, performance al femminile non conforme. Com’è nato il nome e la rassegna stessa?

Alessandra Lanciotti ed io scherziamo spesso usando la parola Sdatte per definire noi stesse o persone a noi care e palesemente non adatte a situazioni o contesti che ci vorrebbero diverse. Quando abbiamo pensato ad una rassegna al femminile, l’abbiamo voluta coerente a come ci sentiamo spesso, coerente a come ci sembra, che spero, sia essere donna in una società che ci vuole o ci immagina ancora troppo spesso con stereotipi lontani dal reale.

Al femminile, solo donne: chi sono le artiste che partecipano e cosa porteranno all’interno della manifestazione?

Rassegna al femminile vuol dire che racconta sfaccettature diverse della vita delle donne, le difficoltà, l’ironia, il dolore, la violenza purtroppo, ma anche la gioia. Gioia Zanaboni, Anastasia Astolfi, il collettivo Pagliacce, Fabiana Gargia, Emanuela Belmonte, Valentina Pelino e la Compagnia Materiaviva con un cast quasi tutto al femminile… ma alla rassegna lavorano anche straordinari uomini.

Racconti che vorranno emozionare e che vorranno andare al di fuori degli stereotipi, quali sono i temi scelti?

Gli spettacoli e le performance spaziano in direzioni differenti, si parla purtroppo di violenza e di paura, si parla di prostituzione e purtroppo di femminicidio, ma si parla anche della capacità femminile di ironizzare e ridere, di arte al femminile, di donne che nelle arti hanno scritto la storia.

Una rassegna tutta al femminile, dicevamo. Quanto è necessaria ora?

È necessario parlare di esseri umani, è necessario incontrarsi sul piano delle emozioni. Sentiamo la gioia di essere accanto ad altre donne e la forza straordinaria che le donne hanno, una forza infinita di risollevarsi e procedere. Quello di cui sentiamo davvero la necessità è un’educazione ai sentimenti, questo è davvero necessario.

In generale, come vengono accolte queste nuove iniziative dallo staff e dal pubblico del Teatro Furio Camillo?

Speriamo bene, staremo a vedere! Ti saprò dire a fine rassegna come ha reagito il pubblico. È il primo anno di questa rassegna e il gruppo di lavoro è bellissimo e molto motivato.

All’interno della rassegna anche la mostra Donne d’aria, della fotografa Gaia Recchia, ancora una donna. Da Sempre voi ospitate mostre fotografiche. Cosa racconterà Recchia con i suoi scatti?

Gaia Recchia è una fotografa straordinaria, segue da sempre storie di donne nelle arti e nello sport. Gli scatti di Gaia Recchia raccontano una femminilità concreta, fatta di tante sfaccettature, l’eleganza, la forza, la tenacia, la creatività, un mondo con tinte differenti che nel suo racconto fotografico trova un motivo conduttore nel legame con l’aria. L’aria che sospinge un gesto danzato, che trasporta un suono, l’aria tracciata dagli oggetti di giocoleria, o da un corpo acrobatico. Ogni scatto racconta una storia delicata e intensa.

Voi spesso andate in aria. Quali sono le sensazioni e le emozioni che vi accompagnano durante le vostre evoluzioni?

Il corpo di chi va in aria spesso è provato da fatica e le emozioni sono una vera e propria ricarica alla fatica. Si sta bene in aria! Adrenalina sicuramente! Ma la verità è che in aria si sfidano delle difficoltà piccole e grandi e ogni minuscola vittoria si sente davvero profondamente e l’energia che crea, sentire il proprio corpo davvero, è grandissima.

Grazie e in bocca al lupo!

Grazie a te di cuore!

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Sissi Corrado

Responsabile del Blog Interessi tanti: lettura, scrittura, teatro, cinema, musica, arte, collezionismo, sociale, ecc.

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