I sentimenti contrastanti per il Natale
Odio il Natale è una serie rilassante e divertente
Odio il Natale è la serie natalizia che regala ironia e leggerezza durante l’attesa di una delle feste più attese del nostro paese e del mondo. Sarà strano, ma consapevolmente o inconsapevolmente tutti vivono l’attesa del Natale, chi in modo ossessivo, chi in modo indifferente e chi cercando di conciliare queste due sensazioni, districandosi tra preparativi e organizzazioni che coinvolgono familiari e amici.
Più che festa prettamente religiosa, il Natale si è trasformato in un momento magico per i bambini che riescono a coinvolgere i loro genitori, nell’attesa dei doni di Babbo Natale, mentre per gli adulti, ma anche per i giovani, è un momento per staccare chi dalla scuola, chi dal lavoro e vivere un periodo particolarmente legato all’amore, non per forza personale. È anche il momento per provare a fare qualcosa di diverso, per gli altri, per chi ci sta accanto o per chi non conosciamo.
La protagonista di Odio il Natale, infatti, Gianna (Pilar Fogliati) è un’infermiera e vive quotidianamente accanto a chi ha bisogno di aiuto, a chi si sente solo. Il suo animo è già proteso verso gli altri che non dimentica di sostenere e aiutare fisicamente e psicologicamente, come si vede dai rapporti che ha con i pazienti. Questo la porta anche ad avere uno stesso atteggiamento verso i suoi familiari, verso i quali ha un rapporto di protezione. Padre e madre sono per lei esempio vivente di coppia inossidabile a cui ispirarsi, i suoi fratelli con le loro vite e famiglie sono punti di riferimento da seguire, le amiche un modo per comprendere che anche lei, con uno sforzo maggiore, potrebbe raggiungere risultati migliori da quelli che vive ogni giorno.
La serie vede Gianna all’inizio di dicembre, nella consueta preparazione per la cena di Natale, che nella prima serie avviene a casa dei suoi genitori, nella seconda a casa sua. Ventiquattro giorni in cui tutto ruota attorno alla cena: preparativi, invitati, pensieri e sentimenti. Ma quello a cui Gianna aspira realmente, è l’amore. In fondo è normale perché si sa, Natale è il periodo dell’amore e anche Gianna vorrebbe trovare l’uomo capace di amarla e da amare, come le sue amiche Titti (Beatrice Arnera) che condivide la casa con lei e fa l’avvocato, che però le dice che più di cercare l’amore vero, dovrebbe avere storie, oppure Caterina (Cecilia Bertozzi), che a trent’anni è ancora vergine perché vuole trovare il vero amore con cui avere la sua prima esperienza. Tra loro anche Margherita (Fiorenza Pieri) la sorella di Gianna, che ha un ossessivo bisogno di controllo nel suo ruolo di madre, moglie, sorella, figlia.
Ebbene sì, perché la famiglia di Gianna non è perfetta, è piena di scheletri nell’armadio, di difficoltà da risolvere, come quella che vede Pietro (Massimo Rigo) suo padre, entrare in crisi con la moglie Marta (Sabrina Paravicini), le amiche e il fratello. Una famiglia che presenta tutte le problematiche che hanno le famiglie.
Gianna odia il Natale perché ogni anno, da quando si è lasciata, i parenti le fanno le solite domande e a lei viene riservato il posto accanto ai bambini. Lo odia perché ha timore di quello che deve subire dalla famiglia: l’interrogatorio sulla propria vita personale e sulle scelte che non rispecchiano quelle classiche della società.
Anche se nella sua vita e nel periodo natalizio, appaiono dei ragazzi e degli uomini a cui lei si legherà, ricercando sempre l’amore: Davide (Nicolas Maupas), Umberto (Glen Blackhall), Carlo (Marco Rossetti), Filippo (Pierpaolo Spollon).
In questa visualizzazione dell’odio per il Natale, si ritrovano, in particolare, i tanti single e sono la maggior parte, che trascorrono le vacanze o i giorni natalizi in famiglia, e che devono per forza, sentirsi porsi le solite domande: ce l’hai il ragazzo?, quando ce lo presenti?, perché non riesci a trovare un uomo?, oppure le coppie di fidanzati: quando vi sposate? o le giovani coppie sposate: a quando un figlio?. È un continuo sentirsi sotto i riflettori, quando, invece, si vorrebbero trascorrere dei giorni tranquilli e sereni, lontani dallo stress dello studio, del lavoro o dalla ricerca dello stesso. La fiction parla di amore ma fa capire che amarsi significa non cambiare la persona amata, ma che essa va accettata anche per quella che è in realtà.
Certamente questa può essere una favola, ma che rispecchia in molti modi, gesti e situazioni la realtà che ci circonda. È forse quel modo per farci scoprire di quanta fantasia, dolcezza, favola, possa esserci nella nostra vita, in questo caso a Natale, la festa che viene identificata come la festa per eccellenza, legata a tutti i sentimenti. È un momento particolare, capace di farci riscoprire la vita. Ogni giorno, infatti, con i nostri impegni, con il nostro lavoro, con la nostra vita frenetica, lasciamo dietro i sentimenti, per riscoprirli, forse, proprio durante le festività natalizie.
Nella fiction, che è un adattamento della serie Netflix norvegese Natale con uno sconosciuto, c’è un’ottima performance di Pilar Fogliati che sta ottenendo un ottimo successo televisivo e internazionale grazie alle sue interpretazioni. Lo stesso vale per il cast che accompagna il racconto. Un prodotto ben fatto, che permette di passare ore spensierate e rilassanti.
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