Il mito di Gioventù bruciata
In questo periodo di riposo forzato, da parte nostra e da parte di tutti, è molto bello rispolverare vecchi film, pellicole particolari che hanno fatto del cinema il successo che riscontriamo oggi.
Era il 1955 e Nicholas Ray dirige quello che resterà uno dei capolavori della cinematografia: Gioventù bruciata. Un film attaccato duramente dalla critica, anche italiana, perché violento, sovversivo, sensuale e massacrato dalle censure dell’epoca.
La storia è quella di tre ragazzi, alle prese con la società del tempo: Jim (James Dean) è un ragazzo che ha seri problemi familiari e il cui padre si lascia sovrastare dalla moglie; Judy (Natalie Wood) è una giovane i cui genitori non sanno dare affetto; Plato (Sal Mineo), vive con la governante di colore, perché i genitori, separati, non lo vogliono con loro.
Tre situazioni al limite che il film mette in evidenza come quella della gioventù “bruciata” che i tre frequentano. Lo spaccato di vita che viene raccontato, infatti, è ricco di ragazzi che cercano emozioni forti, che si sentono al di sopra delle leggi e degli altri. I contrasti sono sempre forti, tanto che, quando Jim si scontra con Buzz, per risolvere la rivalità fra i due, si organizza una gara detta “chickle run” che consiste in una corsa automobilistica verso il margine del precipizio. Vince chi si lancia dall’auto nel punto più vicino al precipizio.
Guardando il film, i dialoghi, gli atteggiamenti dei protagonisti, si pensa di stare in un gruppo di giovani di oggi: sprezzo del pericolo, voglia di dimostrare le proprie capacità, voglia di mettersi in evidenza, ma anche gesti di bullismo, insieme a svariate problematiche che affiorano sempre prepotentemente dalle vicende raccontate.
Il film, assolutamente da vedere, è caratterizzato da una serie di cose. Io comincerei con il dire che è il primo film che ha un personaggio gay maschile, interpretato dal giovane Sal Mineo, e che gli farà ottenere la nomination come miglior attore non protagonista agli Oscar del 1956. Qualcosa che per l’epoca era davvero una grande novità, basta pensare al periodo e alla concezione che si aveva degli stessi.
La presenza di Natalie Wood, attrice prodigio, che con questo film ottiene una nomination all’Oscar come attrice non protagonista, ma che sarà ricordata anche con una serie di film tra i quali citiamo “West Side Story”, “Splendore nell’erba”, “Strano incontro” e tanti altri ancora. Icona del cinema degli anni Cinquanta, che si contenderà il primato con la bionda Sandra Dee.
Per ultimo ho lasciato l’interprete principale, James Dean. Negli anni ’50 è l’attore più amato, ricercato e ribelle. Quando arriva a girare questo film, ha all’attivo altri film, ma quelli che lo vedono protagonista sono “La valle dell’Eden” e un terzo che girerà subito dopo, “Il gigante” con Rock Hudson ed Elisabeth Taylor e nel quale l’attore rincontrerà Sal Mineo e Dennis Hopper, che avevano girato con lui Gioventù bruciata. Sono milioni i giovani americani che si identificano in lui, nel suo modo di vivere e nell’amore per le auto e le moto, facendolo diventare un idolo per ciò che riguarda il look e il suo atteggiarsi. E lo stesso capita per i personaggi che lui porta sullo schermo. Il tutto è durato, però, troppo poco. James Dean muore un mese prima dell’uscita del film, il 30 settembre 1955 in un incidente stradale, ma ha continuato a vivere nel cuore dei tanti estimatori attraverso le sue pellicole.
Il film è un cult movie, il cui titolo è diventato usuale nel linguaggio comune. Lascia però un po’ l’amaro in bocca per la sua nomea di film maledetto, vista la tragica fine dei suoi protagonisti. Di James Dean abbiamo ampiamente parlato. Sal Mineo fu assassinato nel 1976 a soli 37 anni, mentre Natalie Wood, morì a 43 anni, annegando in circostanze non del tutto chiare nel 1981, mentre stava ritornando sulla scena cinematografica dopo la parentesi materna.
Il successo del film, però, ha viaggiato negli anni, tanto che nel 1990 è stato scelto per entrare nel National Film Registry della Biblioteca del Congresso, dove vengono conservati i migliori film. Nel 1998, invece, è stato inserito dall’American Film Institute al 50° posto nella classifica dei migliori cento film statunitensi di tutti i tempi. Nel 2014, invece, ritorna in sala con la copia concessa da Park Circus e restaurata da Warner Bros.
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