Il sangue di Shakespeare descritto da Mondini

Foto da web
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Shakespeare e sangue” è uno spettacolo scritto e diretto da Stefano Mondini, in scena per la prima volta nel 2009 e riproposto al teatro Testaccio di Roma dopo il successo della prima rappresentazione. È la storia di tre giovani donne in un contesto di degrado e di pericolosità.

Kelly e Kate, sorelle da poco, sono in fuga dalla polizia e dai criminali perché hanno sottratto della droga al boss più pericoloso del quartiere, Vinnie. Cosa più grave, hanno ucciso i due spacciatori in un conflitto a fuoco dove Kate è rimasta ferita, e per questo si devono nascondere. Lo fanno in un vecchio rifugio, da dove Kelly, la più grande, chiede aiuto alla sua amica del passato, uscita dal giro della droga, Mary. Un aiuto materiale che lei trasforma in una lezione di vita attraverso la descrizione che lei riserva alle due sorelle, dei personaggi più cattivi delle storie di Shakespeare.

Sulla scena compaiono i sentimenti che caratterizzano i personaggi di Shakespeare, vero conoscitore dell’animo umano e ricco di sentimenti e pensieri così tanto attuali. Mary, infatti, racconta alle due ragazze, attraverso la storia degli stessi, la sete di vendetta e la bramosia di potere di Vinnie, così spietato e assetato di sangue che non lascerà quest’azione impunita.

L’idea di Stefano Mondini è proprio questa, portare i sentimenti espressi e descritti dall’autore inglese più conosciuto e amato nel mondo, William Shakespeare, appunto, in storie che descrivano situazioni dei giorni nostri. E quale scenario migliore per descrivere crimini, se non quella che è considerata la metropoli per eccellenza, ricca di contraddizioni e di miserie umane, qual è New York.

In scena tre giovanissime attrici: Francesca Tardio, Carlotta Guido, Sophia de Pietro, per cui lo stesso autore e regista, spiega il lavoro fatto per spogliarle di umanità e catapultarle in quello che è il mondo spietato della criminalità. Si nota il lavoro fatto dalle tre artiste, nell’esprimere con cattiveria e toni duri, il proprio personaggio, dirette, dure e senza sfumature. Le due sorelle sono il frutto di una difficile situazione familiare, come lo è anche Mary, anche se ognuna di loro ha incamerato le difficoltà cercando di attingere, per sé, il meglio. Ognuna vuole raggiungere la sicurezza materiale e il benessere, ma ognuna ha una sua teoria e un modo per ottenerla, legato sempre alla violenza. È la descrizione, in definitiva, della ricerca umana della ricchezza materiale, in modo semplice e veloce, così tanto presente in questa società.

Un’interpretazione molto forte e bella, quella di Carlotta Guido, che nel suo essere tossica riesce ad essere convincente e decisa, portando lo spettatore nella cruda realtà di una vita difficile, che spesso si dimentica o non si vuol vedere. Intense anche Francesca Tardio e Sophia de Pietro che esprimono tutta la parte oscura che ogni persona nasconde dentro di sé.

Un plauso al testo scritto e diretto, senza fronzoli, di Stefano Mondini che narra la storia crudele dell’animo umano senza dimenticare che la realtà spesso supera la fantasia, anche nella miseria umana.

Assistente alla regia è Franca Calò, le luci e la fonica sono di Marco Fumarola e un grande contributo è dato dalle musiche originali di Angelo Talocci.

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Sissi Corrado

Responsabile del Blog Interessi tanti: lettura, scrittura, teatro, cinema, musica, arte, collezionismo, sociale, ecc.

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