L’ambiente preziosità per il mondo
Maurizio Camuti insieme alla sua band, Fuoricontro, continua a porre attenzione sulle emergenze ambientali
Non tutto è finito è il nuovo singolo dei Fuoricentro, uscito da poco. La band milanese in questo brano pone l’attenzione sul cambiamento climatico e cerca di invogliare le persone a non arrendersi, a non mollare e continuare, invece, a lottare per un’umanità più rispettosa dell’ambiente, fonte di vita.
La band non è nuova nell’affrontare tematiche così importanti e ad utilizzare la sua musica per inviare messaggi di speranza, di attenzione, di impegno. Un pop che vede nel frontman della band, Maurizio Camuti, un interlocutore importante con il pubblico e con la stampa.
Salve e benvenuto sulle pagine di CulturSocialArt. È uscito da poco il nuovo brano dei Fuoricentro, di cui tu sei il frontman, dal titolo Non è tutto finito. Su cosa è incentrato in particolare il brano?
Ciao a tutti. Il brano parla di cambiamento climatico, tema a noi molto caro e che dovrebbe essere la preoccupazione principale di tutti su questo pianeta.
Il testo recita spesso “e intanto il tempo passa”, in una delle frasi si aggiunge “mentre tu bevi il caffè”, è un invito a rimboccarsi le maniche e darsi da fare? E in che modo?
Esatto. Noi umani spesso ci abituiamo alle nuove condizioni che man mano cambiano, senza renderci conto che nel frattempo la situazione sta degenerando: un po’ come il principio della rana bollita, che, metaforicamente, viene raccontato dal filosofo e anarchico statunitense Noam Chomsky, per descrivere una pessima caratteristica dell’essere uomo-zombie moderno: la capacità di adattarsi a situazioni spiacevoli e deleterie senza reagire o solo quando ormai è troppo tardi. Noi possiamo nel nostro quotidiano prestare quelle accortezze che riducono i consumi e aiutano a meglio rispettare l’ambiente: dai consumi di casa, agli acquisti inutili e compulsivi fino al rispetto dell’ambiente e dei suoi abitanti. Il problema è molto più grosso e riguarda certe scelte politiche sulle fonti energetiche che ancor oggi faticano a cambiare nonostante i vari paletti e le varie scadenze (troppo lontane a mio avviso anche fosse il 2030) che ci siamo dati.
Il tema del cambiamento climatico in passato, è stato sottovalutato dagli stessi scienziati. Perché secondo lei?
Il tema è stato sottovalutato … mmmhh… non credo. Piuttosto penso che non vi sia stato alcun interesse nel comprendere a quali pericoli saremmo andati incontro. A mio avviso temo che vi siano interessi economici che ancora sono prioritari rispetto alla vita di tutti quanti, tutti intendo nessuno escluso.
I giovani anche in passato si sono mossi per la difesa del clima, penso al 1992, quando Severn Suzuki, oggi attivista, zittì il mondo per 6 minuti in occasione del Vertice della Terra a Rio de Janeiro. Oggi cercano di farlo i giovani come Greta Thunberg anche lei all’Onu nel 2019. Due ragazzine che hanno cercato di modificare l’andamento delle nazioni. In realtà di cosa hanno bisogno le persone che ci governano per entrare in sintonia con l’ambiente?
L’uomo attua una sorta di autodifesa che lo porta a non percepire il pericolo fintanto che non lo vive di persona e questo è un problema grandissimo. Credo e temo che anche chi governa non abbia la corretta percezione globale se per questioni di equilibri politici ed economici si continua a procrastinare e negare o non dare massima priorità al tema vitale per tutti. Serve empatia, coraggio e consapevolezza. Non credo in fondo serva altro.
Voi siete di Milano, una città metropolitana, come vivere, all’interno di agglomerati urbani così grandi, l’attenzione all’ambiente?
Milano città italiana che amo tantissimo, a tal punto che in passato le ho anche dedicato una canzone che ha avuto anche il patrocinio del comune, credo sia una città avanti, consapevole e attenta all’ambiente ed al verde che un po’ dovunque è presente. Beppe Sala, a mio avviso, è un primo cittadino che sta facendo in maniera egregia il suo lavoro. Molto attento alla città che negli anni ha cambiato positivamente forma e aspetto tra piste ciclabili e spazi verdi riservando, dove possibile, tutti quegli spazi necessari alla cittadinanza. Insomma, Milano resta sempre la capofila italiana.
Le immagini che avete inserito all’interno del video, provengono da quelle del WWF. Come le avete scelte? Da chi o che cosa vi siete lasciati guidare?
Le immagini del Wwf sono bellissime e non nascondo che è stato un problema scegliere quali inserire, tante erano le alternative. Il regista, Graziano Molino, ha dato un grosso supporto rispettando anche il testo del brano.
Nel brano anche la voce di Maria Giovanna Elmi, che potrebbe risvegliare la sensibilità di persone più adulte, com’è nata la vostra collaborazione?
La voce di Maria Giovanna Elmi era di sicuro la scelta più adatta e con grande nostro piacere ha accettato di lasciare questo messaggio finale. Per noi grandissimo onore e gioia.
La sua band unisce da sempre musica pop-rock con tematiche sociali importanti. Per voi quanto queste sono necessarie?
Per noi sono vitali più che necessarie, quasi fosse una mission. Certo, sappiamo anche parlare d’amore, ma preferiamo focalizzarci su ciò che merita a nostro avviso la massima attenzione in questo momento.
Come vengono accolte dal pubblico le vostre canzoni?
Sempre con grande stupore e piacere anche se non nego che in passato sono state anche oggetto di critiche. Noi non abbiamo nessuna pretesa se non quella di dire la nostra a modo nostro. Credo però che oggi come oggi vi sia anche voglia di qualcosa di meno straming e più pensato.
Ci lasci con un suo pensiero rivolto al mondo e in particolare all’intera umanità.
Di pensieri ne avrei parecchi ma ripeto qualcosa che non è nuovo ma è necessario ricordare: abbiamo solo questo meraviglioso pianeta e una volta compromesso non ce ne sarà un altro. Pensiamoci, siamo ancora un tempo.
Grazie per essere stato con noi!
Grazie mille!
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