Las palabras justas: l’ultima fatica letteraria di Milena Busquets

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L’attenzione allo stile e la lezione dei grandi Maestri europei

Las palabras justas è l’ultimo libro di Milena Busquets, uscito per i tipi di Anagrama nel 2022. L’autrice catalana è nota al pubblico italiano per le opere Gemma, edito da Solferino e per il più famoso Passerà anche questa.

Senza grande timore di esagerare, affermerei che una delle caratteristiche precipue dell’opera di Busquets è quella di essere integralmente e sentitamente spagnola; d’altronde, lei stessa afferma più volte in Palabras justas d’essere estremamente barcélonesa. Nella scrittura, tuttavia, Busquets riesce ad essere barcélonesa senza essere provinciale, raggiungendo dunque quell’equilibrio, sempre più raro in letteratura, capace di conservare una identità propria, riflessa nello stile, restando tuttavia memore – e in questo libro in maniera esplicita – della lezione dei grandi maestri europei (è naturalmente osservazione cursoria, non è possibile addentrarsi qui nei meandri della comparatistica).

I genitori della Busquets facevano parte d’altronde della borghesia barcellonesa che diede inizio al movimento della Gauche Divine, iconico centro degli intellettuali della sinistra catalana. Las Palabras justas è un libro scritto come un diario intimo e molto breve; per ogni giorno ci sono delle osservazioni che possono essere di tipo letterario oppure d’ordine generale oppure che riguardano problemi della quotidianità, sesso, amore, figli, soldi. È un libro che, con andamento aforistico ma non solenne anzi colloquiale, è disseminato d’informazioni minime, laddove quelle parole sono esatte; Busquets preferisce togliere piuttosto che aggiungere, e ogni parola è ponderata. Data questa struttura, la Busquets menziona spesso Proust e Checov, maestro di stile e maestro di vita.

Per l’andamento del libro, si pensa naturalmente agli autori francesi come allo stesso La Rochefoucault; sarebbe naturalmente troppo andare indietro nel tempo per disegnare una linea ideale tra la scrittura aforistica degli autori classici e del Leopardi dei Pensieri e quella di Busquets. Ma, pur tra alcune osservazioni (specie quelle di carattere più intimo) forse calate in maniera forzata nel testo e che non possono in alcun modo soddisfare il gusto di tutti (e, quindi, aprendo una parentesi, allontanano la Busquets da una linea di ideale Umanesimo), resta una scrittrice incisiva, piacevole e navigata.

Antonio Sanges

Dopo avere vissuto in diverse città in Italia e in Europa, è tornato a Roma. Ha pubblicato libri di poesie e s'interessa di letteratura e teatro.

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