The Wilde Boys, un successo dei Duran Duran

Un brano dall’ambientazione post atomica degli anni Ottanta

Questa estate è andato in scena un monologo teatrale e musicale dal titolo Wild Boys, sogni di una ragazza selvaggia, scritto da Paolo Logli che si è ispirato alla musica degli anni Ottanta scegliendo come titolo della pièce, la canzone dei Duran Duran che tanto fece impazzire il pubblico musicale nel 1984.

Negli anni Ottanta, oltre al brano che passava in radio, molta importanza si dava anche ai video musicali che lo accompagnavano, sempre legati a qualche storia. Una specie di storia nella storia, che faceva salire il gradimento della canzone stessa. La storia del video di The Wild Boys! è legata in primis alla promozione del loro album dal vivo, Arena, ma ha anche ad alcuni retroscena legati alla musica, alla tecnologia e ai film di quegli anni.

Uno dei protagonisti di questa canzone è il regista Russel Mulcahy, famoso per aver chiesto ai Queen di comporre la straordinaria colonna sonora che ha accompagnato il film cult Highlander – L’ultimo immortale, interpretato da Cristopher Lambert e Sean Connery.

Forse nelle intenzioni di Mulcahy la richiesta al gruppo inglese dei Duran Duran, era la stessa che poi si rivelò decisiva per Highlande: l’uomo voleva realizzare un lungometraggio basato sul romanzo Ragazzi selvaggi di William S. Burroughs. La band si mise all’opera e realizzo quello che fu l’unico singolo inedito in studio dell’album Arena e che fece da apripista per la diffusione dello stesso.

“I ragazzi selvaggi non hanno mai perso
I ragazzi selvaggi non hanno mai scelto di agire così
I ragazzi selvaggi non chiudete mai gli occhi
I ragazzi selvaggi sono sempre eccellenti” (trad.)

Cantano i Duran Duran, un inno ai ragazzi selvaggi che vengono visti come i distruttori, ma anche coloro capaci di lottare per i propri diritti e sogni. Il brano sembra avvicinare e raccontare anche la storia di due film che videro protagonisti grandi attori del cinema americano: Rusty il selvaggio (Matt Dillon, Mickey Rourke, Diane Lane), I ragazzi della 56° strada (C. Thomas Howell, Ralph Macchio, Matt Dillon, Patrick Swayze, Tom Cruise, Diane Lane) film degli anni Ottanta, ma ci potrebbe riportare indietro anche a scene di ragazzi emarginati degli anni Cinquanta. Il filo conduttore è quello dei giovani che, animati dal loro desiderio di modificare la società in cui vivono, si ribellano. Un ripetersi di eventi che si scontrano di generazione in generazione.

Ritornando a The Wild Boys di grande ispirazione, in particolare per il video, furono le ambientazioni così vive nei film Interceptor – Il guerriero della strada, del 1981 interpretato da Mel Gibson, anche questo seguito da una serie di film successivi. Il mondo visto attraverso catastrofi nucleari e governato da “ragazzi cattivi” e pseudo tali, il protagonista non lo era, naturalmente, che indossavano abiti grezzi, in un mondo che faceva i conti con il passato. Qui la tecnologia aveva un’importanza elevata nella realizzazione del video. Infatti ciò che fu utilizzato per la realizzazione del video mise in evidenza trucchi e grafica computerizzata all’avanguardia facendo vincere allo stesso il primo BRIT Award come miglior video britannico nel 1985.

La particolarità del video, oltre all’utilizzo dei Pinewood Studios, alla piramide metallica, è quella di un mulino a vento sul quale Simon Le Bon, il cantante del gruppo, vestito alla Mad Max, è legato ad una pala del mulino ed è costretto a girare mentre canta passando, solo con la testa, all’interno di una piscina chiusa. Il video, come detto, vinse dei premi, ma fu anche molto apprezzato dai fan. Il brano fece lo stesso, poiché restò in vetta alle classifiche europee e statunitense a lungo, divenendo uno dei maggiori successi della band inglese. In Italia raggiunse la vetta della classifica e il brano venne citato in altri video o film italiani dell’epoca.

Gli articoli pubblicati sul Blog sono scritti dai Soci dell’Associazione in maniera volontaria e non retribuita. RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright CulturSocialArt

Sissi Corrado

Responsabile del Blog Interessi tanti: lettura, scrittura, teatro, cinema, musica, arte, collezionismo, sociale, ecc.

Leggi anche