Trasparenze di Paola De Marco
Un Trittico per tre opere di artisti diversi
A Trittico d’Artista selezione personale di opere in mostra II edizione hanno esposto, ad aprile, tre artisti della Scuola d’Arte di Emiliano Alfonsi: Paola De Marco, Massimiliano Necci, Claudio Riefoli con Trasparenze. Il format ideato e curato da Andrea Alessio Cavarretta, che unisce tre realtà legate al mondo della cultura Kirolandia e CulturSocialArt e uno dei luoghi fisici più in voga di Roma, il cocktail bar bistrot Officine Beat di San Lorenzo, continua a presentare nuovi artisti al pubblico e lo fa anche grazie a Stefania Visconti, attrice e modella, che presenta la serata accompagnata da Andrea Alessio Cavarretta.
Una degli artisti che ha esposto nel Trittico d’Artista dal titolo Trasparenze, del 13 maggio è Paola De Marco.
Benvenuta! Cosa hai provato esponendo alle Officine Beat di San Lorenzo a Roma?
Sono stata molto felice di condividere quest’esperienza con voi e con i miei compagni di scuola. Per me è stata la prima volta, non dipingo da molto, perciò l’idea di partecipare a questo contest mi ha reso molto felice.
Com’è andata la serata?
La serata è stata splendida, dall’organizzazione al locale. Ho conosciuto persone meravigliose e il clima che si respirava era semplicemente unico! Ha fatto da padrona l’allegria!
La tua opera è un quadro dalle forti tinte. Qual è il titolo che le hai dato, cosa rappresenta e com’è nato?
L’opera si intitola “Ebano“. Sono sempre stata attratta, fin da bambina, da tutte le culture. Mi hanno sempre affascinato gli abiti, le religioni e lo spirito di tutti i popoli ma soprattutto quello del popolo africano. L’Africa per me ha un’energia meravigliosa e mi ha sempre attratto particolarmente. Ebano nasce un po’ da questa passione; il titolo poi è un rimando a una canzone di un gruppo che ascoltavo e a volte ascolto tutt’ora, i Modena City Ramblers e il pezzo si intitola proprio “Ebano”. La donna di cui parla il brano l’ho sempre immaginata di una bellezza e sensibilità infinita, perciò, la luce del quadro è un po’ la luce che vedevo attorno alla donna immaginandola ascoltando quella canzone.
Generalmente cosa ti piace dipingere e perché?
Generalmente dipingo ritratti di donne, è come se in ogni volto sentissi una parte di me.
Da cosa prendi ispirazione?
Studio pittura da poco tempo e finora i miei dipinti sono stati tutti volti e corpi di donne. La femminilità e la sinuosità del corpo femminile mi affascinano e ritrovo in ogni corpo o volto un’ispirazione diversa. Mi piace studiare la luce e le ombre che in ogni donna prendono forme differenti in funzione di quello che è il vissuto della donna stessa che ritraggo.
Quando hai cominciato a dipingere e qual è stato il tuo primo vero dipinto?
Come dicevo, dipingo da pochissimo tempo, questo è il mio secondo dipinto, il primo quadro ad olio è stato un volto di una donna asiatica. È un quadro che porto nel cuore, con tanti difetti, ma la donna che mi ha ispirato aveva questo volto inciso dalle rughe e da ombre che la segnavano. Ho visto, in quel volto, l’essenza di una vita segnata da forti emozioni ma soprattutto da una grande tristezza, perciò, le tinte di quel dipinto sono fredde e le ombre molto dure.
Chi sono i tuoi modelli e perché?
I modelli che prendo sono spesso donne che evocano un vissuto profondamente segnato dal tempo e dagli eventi.
Fai parte della Scuola D’Arte di Emiliano Alfonsi, che cosa ti ha dato la scuola e cosa ti aspetti ti dia ancora?
Ho iniziato a dipingere nella scuola del mio Maestro, Emiliano Alfonsi, nel 2020. L’ho incontrato per caso passeggiando nel mio quartiere, lo avevo conosciuto poco prima che iniziasse la pandemia e avevo fatto con lui solo due lezioni ma a causa delle restrizioni, non ho più frequentato la scuola dove insegnava prima. Poi, sappiamo come è andata e quando finalmente a giugno 2020 siamo usciti dal periodo pandemico l’ho incontrato e ho saputo che aveva una sua scuola a pochi passi da casa mia.
È stata una grande emozione, Emiliano ha questa forte capacità di trasmettere amore per l’arte e la pittura, ha una sensibilità infinita e un grande rispetto per l’arte e le persone. Ci accompagna nel nostro percorso artistico, ci guida, ci aiuta a indagare nel nostro profondo e lo fa con rispetto e grande eleganza. Cosa mi ha dato? Mi ha trasmesso sicuramente l’amore e il rispetto per l’arte e continua a darmi la possibilità di crescere artisticamente. C’è poi una cosa che è altrettanto importante: la sua scuola.
La nostra scuola è famiglia, è condivisione, è amore e credo che forse, questo spazio che è riuscito a creare, per tutti noi, è profondamente intenso perciò, per rispondere alla seconda domanda, quello che mi aspetto è che questa famiglia possa crescere e allo stesso tempo faccia crescere noi come artisti ma soprattutto come persone.
Cosa pensi di questo percorso formativo?
Penso che questo percorso formativo sia il mio desiderio di continuare a ricercare me stessa e la mia arte.
Qual è il tuo sogno nel cassetto?
Domanda difficile! Spero di continuare la mia ricerca nell’arte e che ci siano sempre delle occasioni come queste nella mia vita per imparare, conoscere e circondarmi di persone straordinarie che mi arricchiscono intensamente e internamente.
Grazie e in bocca al lupo!
Grazie a voi per lo spazio dedicatomi e viva il lupo!
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