Uccisa Berta Caceres paladina dell’ambiente
Uccisa perché lottava per il nostro pianeta, perché lottava per la sua terra e la sua gente. Ma di suo, realmente, aveva tutto l’ecosistema e la voglia di preservare le bellezze ambientali non solo per i suoi 4 figli, ma anche per i figli delle persone, che alla fine, l’hanno barbaramente uccisa. Questa era Berta Caceres, uccisa il 3 marzo 2016 nella località di La Speranza, nell’est dell’Honduras, da un commando che è entrato nella casa della donna e, fingendo una rapina, ha eliminato l’attivista per i diritti degli indigeni.
“Le nostre coscienze saranno scosse dal fatto di essere da sole a contemplare l’autodistruzione in base alla depredazione capitalista, razzista e patriarcale” diceva la donna riferendosi alla sua lotta contro la devastazione dell’ecosistema così prepotente nelle zone dell’America meridionale, che rappresentano il polmone della Terra.
La Caceres, da anni, infatti, lottava per i diritti del suo popolo indigeno, originario di quelle meravigliose terre occupate e in fase di distruzione da parte dei capitalisti, ma anche per l’ambiente, cercando di preservare le foreste e i fiumi. Una battaglia che le ha permesso di essere un punto di riferimento per gli ecologisti di tutto il mondo, tanto da assegnarle, nel 2015 il Premio Goldman, il più importante per l’ambiente, in riconoscimento della sua dura lotta a favore dei fiumi del suo paese.
Il suo impegno contro la diga Agua Zarga sul fiume Gualcarque, poneva a rischio “l’approvvigionamento di acqua, alimenti e medicine di centinaia di indigeni, ignorando il loro diritto a una gestione sostenibile del loro territorio“. Una delle tante lotte che le aveva procurato altri nemici. Solo una settimana prima, infatti, la Caceres aveva indetto una conferenza stampa denunciando l’assassinio di quattro leader della sua comunità e altri avevano ricevuto minacce. Solo il 25 febbraio, infatti, un’altra comunità Lenca era stata sfrattata violentemente e distrutta.
Cordoglio è giunto da ogni parte del mondo per la morte di Berta Caceres, “La morte di Berta avrà un impatto devastante per le organizzazioni di difesa dei diritti umani“, è stato il commento di Erika Guevara-Rosas, responsabile per le Americhe di Amnesty International, secondo la quale l’uccisione di Caceres “è una tragedia che si poteva prevedere da anni, perché vittima di una campagna di minacce e intimidazioni a causa della sua lotta ambientalista“. Infatti alla polizia viene contestata la mancanza di vigilanza e sicurezza verso attivisti costantemente sotto minaccia da parte di organizzazioni criminali.
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