Uomini sull’orlo di una crisi di nervi fa 23
Ha 23 anni e alle spalle una serie di attori che hanno preso parte a varie rappresentazioni, eppure “Uomini sull’orlo di una crisi di nervi” in scena la Teatro Marconi di Roma, non ha nulla da invidiare alle rappresentazioni precedenti.
In scena Federico Perrotta, Andrea Carli, Salvatore Mincione, Ferdinando Smaldone e Valentina Olla nel ruolo di Yvonne, diretti da Rosario Galli, su un testo dello stesso Galli e Capone, rappresentano questa pièce con maestria.
La scelta fatta dal gruppo attoriale è anche quella di autofinanziare lo spettacolo, credendo in esso fino alla fine, facendosi dirigere da uno degli autori.
Quattro amici si incontrano, come accade sempre, per una partita di poker. Solo che quella sera, uno di loro ha litigato con la moglie e scarica la propria frustrazione sui suoi compagni di gioco, che, conoscendo il tipo, cercano di calmarlo. Fino a quando ad uno di loro viene in mente di chiamare una “signorina” che allevi i loro tormenti. Così chiamano una certa Ivone, che si presenta a casa mettendo in subbuglio gli amici, fino ad un epilogo del tutto inaspettato.
L’interpretazione dei quattro amici è perfetta. L’accordo attoriale che c’è tra Perrotta, Carli, Mincione e Smaldone, appare più che vera. I quattro si supportano, conoscono nei movimenti scenici e nelle battute, non si perdono negli sguardi e mantengono un ritmo serrato, padroneggiando il testo. Tanto che ad un certo punto sembra di assistere a una scena in casa di amici più che ad una rappresentazione teatrale. I loro ritmi, le loro battute sono così in sintonia che lo spettatore non si preoccupa del tempo, né si accorge di star seduto in platea, ma segue e vive la vicenda con trasporto.
La Olla riveste forse la parte più difficile, dovendosi confrontare con sex symbol che hanno calcato le scene interpretando Ivonne, ma se la cava egregiamente in sensualità.
Lo spettacolo è divertente, entusiasmante, ricco di battute e pronto a far vivere, più o meno due ore di assoluta spensieratezza, mentre il corpo e la mente si rilassano alla visione di uno spettacolo che, nonostante i 23 anni, colpisce per attualità e decisione.
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