Vincenzo Agostino: un padre in cerca di giustizia
Io lo so chi siete racconta la ricerca degli assassini di Nino Agostino
Dal 21 marzo, giorno dedicato al Ricordo delle vittime innocenti delle mafie, è possibile vedere nei cinema il documentario “Io lo so chi siete” di Alessandro Colizzi e Silvia Cossu, su una delle stragi delittuose più cruenti della storia delle mafie. Ma cos’è la mafia o meglio, chi è la mafia? Si domanda il documentario.
Il 5 agosto del 1989 vennero uccisi a Villagrazia di Carini l’agente di polizia Nino Agostino e la giovane moglie Ida che portava in grembo il loro primo figlio. I due giovani vennero crivellati di colpi sparati da una moto. Nino morì fra le braccia del padre, Ida nel tragitto che l’ospedale. La tragedia apre una ferita enorme per la famiglia che ha assistito impotente all’agguato, nel giorno che precedeva il compleanno della sorella, quando si sarebbe dovuta trascorrere una giornata di gioia e spensieratezza.
Nino Agostino non è un uomo qualunque e nemmeno un poliziotto semplice. Lavora alla Questura di Palermo ed è un collaboratore sotto copertura, del giudice Giovanni Falcone, il quale era presente ai funerali dei due giovani, insieme all’amico fraterno Paolo Borsellino.
Il documentario girato in Sicilia, vede protagonista il papà di Nino, Vincenzo un uomo che da trent’anni cerca giustizia per suo figlio e per sua nuora. Oggi l’uomo porta avanti un giuramento che racconta alle scolaresche che incontra: quello di non tagliarsi barba e capelli sino a quando non troverà giustizia. Una giustizia che per anni gli è stata negata, ma che, nelle continue indagini, ha subito anche tanti depistaggi. Erano gli anni della lotta del pool antimafia, la certezza di collusioni tra mafia e mondo della politica, di quella parte deviata che ha segnato e segna ancora oggi la nostra politica e la nostra società.
Vincenzo è un uomo che aveva gioito alla notizia che il figlio sarebbe entrato in polizia, per poi cadere nella disperazione il giorno della sua morte, ma ancor di più, alla mancata individuazione degli autori materiali e dei mandanti. Oggi ai due giovani è intitolata anche una biblioteca, luogo di incontro e crescita per combattere l’ideologia della mafia, mentre sono continui gli incontri che l’anziano genitore fa con i giovani.
Il documentario racconta la forza dell’uomo che non ha intenzione di arrendersi di fronte all’ostruzionismo, ai depistaggi, tra carte scomparse, telefonate anonime, verbali falsificati, ma che porta con dignità la sua ricerca di verità. Oggi la moglie di Vincenzo non c’è più, lei che lo aveva accompagnato decisa nella ricerca degli assassini, restano i figli. Insieme a loro l’uomo, con il passo stanco, facendosi aiutare da un bastone, cerca di arrivare alla verità.
A raccontare questa vicenda, collegata alle vicende di tante altre stragi, anche giornalisti, giudici, persone che su questo caso e sulle tante stragi di mafia, hanno indagato, ricercato, per dare un volto agli assassini. Tante sono le manifestazioni che coinvolgono i familiari delle vittime di mafia che chiedono giustizia. Spesso si conoscono i nomi più celebri, i nomi dei componenti delle loro scorte, ma non bisogna dimenticare tutti gli altri.
Il documentario è un inno alla vita e alla giustizia che non racchiude nello stesso solo la storia di Nino, di sua moglie e di suo figlio non ancora nato, ma è la storia di chi, dopo trent’anni, dopo una vita spesa nella ricerca della verità è certo di conoscere i nomi degli assassini. Ed è lo stesso Vincenzo che ci porta nei luoghi che l’hanno visto protagonista insieme alla moglie ed ora, invece, si accompagna al nipote o alla figlia o da solo, per gridare forte, la sua verità.
L’uomo, che collabora con l’Associazione Libera dal 1995 insieme a molti altri familiari di vittime delle mafie tenendo viva la storia dei loro cari, vive sotto scorta dal 2016.
All’interno, per spiegare meglio la storia e le evoluzioni delle mafie, le voci di Attilio Bolzoni, Stefania Limiti, Luca Tescaroli, Fabio Repigi, Ivan D’Anna e Flora Agostino, tutti protagonisti della lotta alla criminalità organizzata.
Il film ha vinto il Premio come miglior Documentario al Mescalito Biopic Fest 2021.
Titolo: Io lo so chi siete
Paese: Italia
Anno: 2021
Genere: film/documentario
Regista: Alessandro Colizzi
Sceneggiatura: Silvia Cossu
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