Moda in volo

Qualche giorno fa ho accompagnato le mie figlie all’aeroporto di Fiumicino,  affidandole alla compagnia di stato Alitalia
In attesa delle pratiche burocratiche per poter intraprendere il loro viaggio ho analizzato il nuovo look della compagnia, parlo proprio delle nuove divise: finalmente, posso dirlo, belle e di classe. 
Alberta Ferretti è la nuova designer delle divise Alitalia e ha presentato la ‘collezione’ durante la Settimana della moda a Milano
Ma anche se non siete stati invitati per vederle, basta frequentare un qualsiasi aeroporto o leggete quanto segue. 
Intanto esprimo la mia critica positiva a riguardo. 
Ha azzeccato linee e colori evidenziando la bellezza di hostess e steward e vi assicuro  che vederle muovere a passo spedito all’interno della struttura di volo è paragonabile ad una raffinatissima sfilata di moda. 
Le divise sono sobrie sia nel colore che nel taglio. Gonne a vita alta per le donne, lunghezza appena sotto il ginocchio. I colori sono nuances del verde tipico Alitalia, ma ha ricorso a stampe di foglie delicate per realizzare le camicie delle hostess, molto femminile, avvolgenti che mettono in mostra la loro bellezza fisica. 
Gli steward indossano completi blu di taglio sartoriale ma finalmente comodi e di taglio moderno. 
Finalmente dicevo, perché negli ultimi anni i tentativi di vestire il personale Alitalia sono stati disastrosi. 
E proprio la scelta di Ettore Billotta (ma chi è?) che nel 2016 si è ispirato, nelle intenzioni, agli anni 60: divise rosse con calze verdi per il personale a bordo, verde con calze rosse per quello di terra. Il verde, in particolare, era stato proprio una scelta del designer in contrapposizione alle tradizionali calze color carne. Gli assistenti di volo, però, hanno mandato molte proteste in “direzione” lamentando un calore eccessivo dei tessuti. “La scelta di cambiare le divise è stata presa anche per venire incontro alle numerose richieste provenienti dal personale operativo, con il proposito di migliorare il benessere e la qualità del lavoro di chi le indossa tutti i giorni”, ha scritto in una nota la compagnia di bandiera. 
Brutte a vedersi, non funzionali al punto che l’Alitalia non ha versato il dovuto alla sartoria di Billotta, motivando la scelta come enorme fallimento in tutto e per tutto. 
In passato sono stati tanti gli  stilisti che, con orgoglio e creatività hanno vestito gli assistenti di volo: made in Italy negli anni ha sempre dato un contributo notevole al “look” di steward e hostess. Ventisette anni fa, nel 1991, era stato Giorgio Armani a rendere chic le giacche con il blazer color verde-grigio, molto simile al suo famoso “grey”. Nel 1950 le prime stiliste a disegnare le divise Alitalia sono state le Sorelle Fontana (tailleur color blu scuro e gonna sotto al ginocchio), quindi Mila Schon (1969), Alberto Fabiani (1973 con le divise giallo albicocca), Renato Balestra (1986) fino a quelle più conosciute firmate Mondrian (1998). 
In linea di massima proposte interessanti, che hanno in qualche modo rispettato la moda  contemporanea, non perdendo mai di vista la comodità e funzionalità del capo. Sarà un segnale morale che la compagnia di bandiera si stia riprendendo del quasi crac economico? 

Quando camminerete sulla terra dopo aver volato, guarderete il cielo perché là siete stati e là vorrete tornare”. (Leonardo da Vinci)

Arianna Alaimo

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