Yoco Yamada al Tetro dei Servi

Un pubblico appassionato al seguito della stand-up comedian

La stand-up comedian Yoko Yamada arriva sul palco del Teatro de’ Servi di Roma on un nuovo spettacolo, accolta da un caloroso pubblico, apparendo un po’ stravolta, ma carica e con la voglia di parlare con gli spettatori accorsi ad assistere alla sua performance.

L’artista annuncia subito dal palco che ci sarà un cambiamento, invece dello spettacolo in cartellone, dal titolo Mary Poppins e i doni della morte, ne presenterà un nuovo che ha ultimato da poco. Siamo all’inizio e la stessa dichiara di non essere al top della sua forma fisica, l’influenza non ha risparmiato nemmeno lei. Ciò non le impedisce, però, di salire sul palco carica di energie e voglia di parlare con il suo pubblico che è arrivato numeroso per assistere alla sua performance.

E si parte subito con le riflessioni di Yoko Yamada, di madre italiana e padre giapponese, che porta sul palco anche questa sua duplicità, divisa tra due culture, una occidentale e l’altra orientale. Quest’ultima non si fa attendere molto e quando la stessa cita il padre e i suoi proverbi in giapponese, così lunghi e pieni di aspettative, quanto poi si riducono a parole italiane sintetiche, spiazza lo spettatore, come accade quando ci si trova a fare i conti con la realtà.

Si toccano tanti argomenti tutti trattati con ironia che suscita l’ilarità degli spettatori i quali sorridono, ridono e seguono con attenzione la giovane. Come da tradizione Yamada ironizza e inserisce tra i suoi discorsi parte del suo vissuto e quindi parte delle persone che le stanno accanto, tra cui familiari, compagna, amici. Chi li conosce personalmente e li frequenta, sa che i discorsi, le idee espresse, possono diventare spunti o parti integranti degli spettacoli che chi fa stand-up, porta sul palco.

La giovane riesce a raccontare il mondo dei giovani, sogni e speranze a volte naufragate, altre no, spaziando tra tante informazioni, anche se un paio di volte ciò che propina risulta difficile da seguire, tanto che al termine quei passaggi sembrano un po’ confusionari. Ma, essendo uno spettacolo nuovo e rifacendoci alle condizioni della Yamada, possiamo comprendere che una serata non proprio perfetta, ci può stare. Quello che si evince, è che c’è la “stoffa”, ci sono i contenuti e c’è una modalità di esprimerli che sicuramente non mancheranno di farla crescere all’interno del mondo dello spettacolo. Perché la serietà e l’amore per questo lavoro si vede anche nei momenti di maggior tensione personale, dove fuoriesce il carattere di un’artista.

Sissi Corrado

Responsabile del Blog Interessi tanti: lettura, scrittura, teatro, cinema, musica, arte, collezionismo, sociale, ecc.

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