Alessandra Ferri e Thomas Whitehaed incantevoli in “L’Heure Exquise”

Foto Silvia Lelli

Alessandra Ferri celebra i quarant’anni di carriera interpretando Winnie, ruolo immaginato da Béjart per Carla Fracci

Sulle prime disorienta l’incipit di questo spettacolo, non tanto nel vedere l’esile figura della Ferri sommersa da una montagna di scarpette, quanto sentirla recitare. Sentire la sua voce ricordare i suoi giorni felici, o meglio quelli di Winnie, la ballerina “âgée” protagonista di “L’Heure Exquise.

Una ballerina solitamente usa il proprio corpo, il suo movimento, per parlare, per raccontare, ma questo è uno spettacolo sui-generis dove la voce si mescola alla danza dei ricordi in un elegante ed armonioso passo a due. Un’ibridazione espressiva che interpreta magistralmente lo spirito del teatro dell’assurto di Samuel Beckett.

Tratto infatti dal dramma “Giorni felici” (“Oh les beaux jours”) del drammaturgo e scrittore irlandese, L’Heure Exquise” è una rielaborazione in balletto del coreografo Maurice Béjart, che negli anni Novanta aveva immaginato il ruolo di Winnie per Carla Fracci.

La famosa collina di sabbia che sommerge la protagonista nell’opera teatrale, nel balletto si trasforma in una montagna di vecchie scarpette da punta. Le centinaia di scarpette che Winnie ha consumato durante la sua lunga vita professionale. Il marito Willy, nella versione di Béjart diventa un ex-partner di Lei, ricordo del passato, compagno delicato ed amorevole nel presente.

I ricordi dei “giorni felici” sono quadri, piccole pièce, frammenti di musiche e danze. Una dolce cura per la vecchiaia. I ricordi dei “giorni felici” arrivano confusi, all’improvviso, alternati a momenti di silenzio e solitudine. Sono sprazzi di luce, fonte di gioia, una distrazione per Winnie dalla sua condizione attuale, dagli acciacchi dell’età che avanza, che non le consentono di danzare come una volta, che la costringono in una rigidità quasi ridicola.

Una condizione con il retrogusto amaro del dramma di chi non può più fare quello che ha fatto per una vita intera. E così una rivoltella nella borsa fa pensare all’ipotesi di un possibile suicidio, che paralizza Winnie e fa preoccupare Willy. Ma è solo un attimo, perché subito la gioia per bei tempi che furono prende il sopravvento.

Foto Silvia Lelli

Con “L’Heure Exquise”, Alessandra Ferri celebra i quarant’anni di carriera interpretando Winnie, un altro personaggio femminile dopo Virginia Woolf, Eleonora Duse e Léa di Chéri, tutte donne sorprendenti che la ballerina italiana più famosa al mondo interpreta con impeccabile eleganza. Accanto a lei, nel ruolo di Willy, un fantastico Thomas Whitehaed.

Uno spettacolo di 70 minuti non-stop reso unico dalla maturità artistica dei due ballerini/attori protagonisti.

Le scene sono firmate da Roger Bernard, le luci da Maina Gielgud e Marcello Marchi, i costumi da Luisa Spinatelli.

L’Heure Exquise, andato in scena dal 20 al 22 aprile al Piccolo Teatro Strehler di Milano, a maggio sarà a Padova e a Venezia.

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Chiara Spatti

Marketing & Communication Manager specializzata nel settore spettacolo. Da sempre appassionata d’arte in tutte le sue forme. Mamma di tre splendidi ragazzi. Amo viaggiare, la cucina giapponese, il profumo dei libri ed i colori dell’autunno.

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