Ida: Il capolavoro di Pawel Pawlikowski

La proiezione del film Ida e la discussione con il regista al Cinema Piccolo America

L’Associazione Piccolo America ha proposto al Casale della Cervelletta il film Ida, alla presenza del suo regista Pawel Pawlikowski. Da anni impegnata nella missione di presentare gratuitamente film alla cittadinanza romana, in centro oppure in periferia, questa volta l’Associazione invita niente di meno che il regista polacco Pawlikowski, intervistato da Valeria Golino, dopo la proiezione del film.

Quest’ultimo, Ida, è probabilmente quello migliore dell’autore; si potrebbe dire che ci sono opere d’arte che funzionano e opere che non funzionano, a parte le spiegazioni. Ida funziona, tanto che le domande della Golino risultano piuttosto retoriche, dal momento che tendono a voler intravvedere una presunta ideologia in un film che, a detta del suo autore, ideologia non ne ha, messaggio non ne ha. Eppure, cosa che conta, vive, come vivono i personaggi.

Il film ambientato agli inizi degli anni ‘60, in Polonia. Quegli anni – conferma il regista – erano di estremo interesse per quella terra: dopo l’esperienza del nazismo, c’era il comunismo. Eppure, c’era un notevole fermento culturale, dalla musica alla letteratura alla filosofia. Ida è una ragazza orfana che sta per prendere i voti ma viene invitata dalla madre superiora del convento ad andare a Varsavia per incontrare la zia Wanda, che la fanciulla mai aveva veduto prima.

Zia Wanda è una intellettuale del regime, una donna elegante, disinvolta, con una vita sessuale molto disinibita, una femme affascinante e colta, eppure con un evidente sentimento di tristezza se non di tragedia che deriva sia dalla sua storia sia dal suo personaggio, creatura unica e vivente (qui è il genio del regista, di cui si parlava: far vivere la creatura). Di contro, Ida, è una ragazza schiva e quasi fredda, anche lei a causa del fatto che è vissuta in convento, ma pure per la sua particolare natura di essere umano.

Le due protagoniste vanno alla ricerca di tracce dei genitori morti di Ida, mentre il loro rapporto si approfondisce, il loro carattere si delinea, in un chiaroscuro impressionantemente efficace. Ida è interpretata da Agata Trzebuchowska, un’attrice non professionista; la zia Wanda è interpretata dalla famosa e istrionica attrice di teatro Agata Kulesza. Infine, il film è girato in bianco e nero, come a voler dare un’atmosfera più intima e datata, fuori dal tempo; e la fotocamera non si muove mai.

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Antonio Sanges

Dopo avere vissuto in diverse città in Italia e in Europa, è tornato a Roma. Ha pubblicato libri di poesie e s'interessa di letteratura e teatro.

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