Il teorema di Margherita

Fragile di fronte a quello che sfugge alla sua logica, Marguerite rincorre la vita cercando di spiegarla

Marguerite è una dottoranda in matematica e sta per laurearsi con un’importante tesi in cui cerca di dimostrare la mitologica congettura di Goldbach. Un errore nella dimostrazione rimette in discussione non solo la tesi, ma la vita stessa della ragazza. L’abilità logica e l’amore per la matematica la condurranno ad esplorare nuove possibilità.

Trama efficace, anche se perfettamente in linea con altri prodotti dello stesso genere. Ancora una volta la mente geniale, capace di cose che per noi stupidi umani sono impensabili, è costretta a pagare con la distanza sociale.

Degna di nota la cura, accompagnata dalla splendida interpretazione di Ella Rumpf, nella costruzione di un personaggio che poteva rischiare facilmente di cadere nei cliché. C’è la problematica di genere, l’ossessione del genio, la necessità dei giovani di riscattarsi, le difficoltà familiari, gli antagonisti che si innamorano, tutto quello che abbiamo visto e rivisto. Ma Anna Novion rende la matematica qualcosa di più di un lavoro o una passione, diventa a tutti gli effetti il motore emotivo del personaggio.

Marguerite è fragile di fronte a quello che sfugge alla sua logica ben allenata, rincorre la vita cercando di spiegarla perché non abbiamo più paura di quello che siamo in grado di capire e definire. Dimostrare la congettura di Goldbach non è un sogno di gloria, ma la necessità di trovare delle risposte.

Anna Novion racconta di aver “voluto mostrare la bellezza che c’è nei numeri […] ho cercato di catturare la poesia che c’è in una sequenza matematica. Ho fatto la stessa cosa con il gioco del mahjong con cui a un certo punto Marguerite si cimenta per guadagnare qualche soldo: l’ho filmato come una coreografia, concentrandomi sul suono e il movimento delle tessere del domino di quel gioco cinese, così come ho fatto con il ticchettio dei gessi sulla lavagna”.

Confermiamo che sia riuscita nell’intento. Il montaggio e le inquadrature che accompagnano la danza della matematica e del mahjong rendono Il teorema di Margherita un film godibile e ben fatto. La protagonista si immerge in una dimensione fatta di numeri e noi li vediamo come quadri su una parete, non è necessario comprenderli, li osserviamo esattamente come faremmo con un’opera d’arte. Consigliato.

Titolo originale: Le Théorème de Marguerite

Paese: Francia, Svizzera

Anno: 2023

Genere: Drammatico

Durata: 112 minuti

Regia: Anna Novion

Cast: Ella Rumpf, Jean-Pierre Darroussin, Clotilde Courau, Julien Frison, Sonia Bonny

Distribuito da: Wanted

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Edgar

Paolo Grassi diceva “Il teatro per la sua intrinseca sostanza è fra le arti la più idonea a parlare direttamente al cuore”. Se volete vedere delle belle immagini vi consiglio i musei. In scena abbiamo bisogno di attori che sappiano emozionare.

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