La Compagnia Tempo di Mezzo al G.I.F.

Al G.I.F. di Roma la Compagnia Tempo di Mezzo

Dal 9 al 12 settembre la Garbatella si anima con il G.I.F. Garbatella Impro Festival, manifestazione di improvvisazione teatrale giunta alla sua seconda edizione. Organizzato dall’Associazione Manallarte ha il patrocinio della Regione Lazio e del Municipio Roma Capitale VIII. Fulcro della manifestazione, che vede la presenza di laboratori dedicati ai bambini, musica, stand up, prosa, è la sfida di sette compagnie che cercheranno di aggiudicarsi i premi d’improvvisazione quali Premio Migliore Compagnia, Miglior Attore e Attrice.

Abbiamo intervistato la compagnia Tempo di Mezzo.

Parte il G.I.F. Garbatella Impro Festival un festival itinerante e dedicato all’improvvisazione, quali sono le emozioni che accompagnano la vostra partecipazione all’evento?

Siamo particolarmente emozionati perché portiamo un format molto sperimentale che unisce la danza all’improvvisazione teatrale con una serie di strumenti nuovi che sono nati durante il training di questi ultimi mesi.

Cosa farete per conquistare il premio finale?

Sembrerà strano ma non ci interessa il premio. Quello che vogliamo fare è portare qualcosa di innovativo, con tutti i rischi che questo comporta.

Il Gif è interamente dedicato all’improvvisazione, quali sono i punti di forza di uno spettacolo del genere e quali invece i punti deboli?

Il punto di forza è che, essendo estemporaneo, uno spettacolo di questo tipo crea un’esperienza incredibile che lega a doppio filo i performer e le persone del pubblico.
Chi guarda uno spettacolo di improvvisazione teatrale è come se stesse vedendo uno sport estremo trasformato in arte.
Il rischio, ovviamente, è che non si può mai sapere come andrà lo spettacolo… fa parte del gioco.

Quali devono essere le caratteristiche che deve avere un attore per fare improvvisazione?

L’attore improvvisatore deve sicuramente attingere a una serie di strumenti che si possono allenare durante il training come l’ascolto attivo, la fiducia verso i compagni e la capacità di accettare qualsiasi proposta.
Se però devo riassumere tutto in un’unica parola, posso dire che un improvvisatore deve avere il gusto di stupirsi insieme ai propri compagni.

Quali sono le preoccupazioni che avete, se ci sono, prima di andare in scena? E quali le indicazioni che vi passate?

Beh, la preoccupazione è che lo spettacolo vada male, soprattutto il nostro “Plaza” che si basa su storie delicate e strumenti ancora da raffinare. L’indicazione che ci diamo sempre però è quella di divertirci e di stare nel “qui e ora”.

Improvvisare è un po’ come scrivere in diretta un testo. Non sempre i testi sono adeguati al primo impatto. Qual è il vostro segreto per un’improvvisazione giusta e divertente?

Il segreto è il gruppo e la connessione che si crea con i compagni

Chi sono le persone a cui vi ispirate?

Oddio, l’elenco è così lungo e mutevole che ho difficoltà a fare dei nomi.

Cosa vi aspettate dal G.I.F.?

La possibilità di sperimentare cose nuove e creare connessioni.

Grazie per essere stati con noi e in bocca al lupo!

Sissi Corrado

Responsabile del Blog Interessi tanti: lettura, scrittura, teatro, cinema, musica, arte, collezionismo, sociale, ecc.

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