L’Invasione, ovvero la leggenda dell’amore vero
Una narrazione inedita e vera della violenza sulle donne
Stanno aumentando le proposte di opere teatrali e cinematografiche che affrontano la violenza di genere. Non ultimo il recentissimo film della Cortellesi C’è ancora domani che sta riscuotendo in questo periodo così tanto successo nelle sale cinematografiche di tutta Italia!
Un tentativo dell’arte forse di arrivare laddove le istituzioni, in primis la scuola, non riescono ad arrivare: provare a sensibilizzare, a stimolare le coscienze e a diffondere una cultura diversa. Provare a lavorare partendo dalle emozioni per dare maggiore consapevolezza dei meccanismi di violenza purtroppo così ancora radicati in molti contesti del nostro Paese.
Una sfida per il mondo artistico che il Teatro dei Lupi di Milano, in collaborazione con l’associazione La Consapevolezza di Venere Onlus, accoglie a braccia aperte con la messa in scena di una commedia tragica tratta da una storia vera: L’INVASIONE, ovvero la leggenda dell’amore vero.
Una pièce teatrale tanto bella quanto terribilmente vera, che racconta come una ragazza, Bianca, alla ricerca disperata dell’amore vero, si lasci alle spalle un matrimonio fallito per tuffarsi in una relazione con un uomo affascinante che in seguito si rivelerà però possessivo e violento. Lentamente, l’uomo, Nero, priva Bianca delle sue amicizie, della sua indipendenza economica e della sua serenità. L’amore in Bianca si mischia lentamente a sentimenti di paura, tristezza e senso di inadeguatezza.
Lo spettacolo è ambientato nella mente di Bianca, dove il sentire della donna – interpretato da una bravissima Eva Martucci – si confronta con la sua coscienza – interpretata da una vulcanica Marianna Esposito. La coscienza si rende conto che qualcosa non va, avverte i campanelli d’allarme, e prova a mettere in guardia Bianca, a farla ragionare, ma la donna la mette prepotentemente a tacere, nel desiderio di preservare l’illusione di essere veramente amata.
Molto interessante la scelta del regista Alberto Corba, di svolgere il racconto all’interno della mente della protagonista, che consente di catturare le diverse sfumature delle dinamiche psicologiche delle donne che subiscono violenze e che spesso non hanno la consapevolezza del loro status di vittime. Un’analisi introspettiva poetica, a tratti divertente, ma anche molto tragica.
La scenografia è dominata da un grande muro di cubi bianchi, una barriera a difesa dell’anima che la protagonista aveva iniziato a costruire dopo la morte del padre. La sua stabilità emotiva in cui si riflettono i colori delle sue emozioni.
All’apice della crisi interiore di Bianca, anche il muro crolla e la protagonista è persa. A ridare colore e a ricostruire il muro di Bianca interviene il pubblico, che viene invitato sul palco per contribuire a riabbellire il muro bianco e ferito con oggetti e brandelli di stoffe colorate: un messaggio chiaro e diretto: da questo tipo di situazioni si riesce ad uscire solo con il contributo della comunità.
L’INVASIONE è una commedia tragica, che parla di amore in modo inconsueto gettando un faro su tutto ciò che amore non è. Uno spettacolo che stimola a riconoscere i segnali nascosti di un rapporto tossico e che ci invita – come uomini e cittadini – a non girare la testa dall’altra parte. Una storia vera di un amore violento e tossico, che vuole risvegliare le coscienze ed educare, ma anche dare speranza alle donne affermando che da situazioni simili non solo si può uscire, ma ci si può riscattare.
Uno spettacolo che dovrebbe essere rappresentato in tutte le scuole (superiori) di Italia e che purtroppo nelle sale trova ancora troppo poca partecipazione. Come lo scorso 11 novembre, quando è andato in scena al Teatro Spazio Sfera alle porte di Milano, in cui la sala era dolorosamente semideserta. Segno forse di un’indifferenza diffusa che dovrebbe farci riflettere.
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