Prima di domani, il loop di un ultimo giorno
Samantha deve riprovare a vivere il suo ultimo giorno
Il film Prima di domani è tratto dal romanzo di Lauren Olivier, un teen-drama che racconta la storia della giovane Samantha Kingston, interpretata da Zoey Deutch, studentessa popolare, attraente e fidanzata con il bello e popolare Rob. La giovane è circondata da una famiglia che le vuole bene e la sostiene, un gruppetto di amiche con le quali condivide la vita scolastica. Una vita tranquilla e felice che viene interrotta, però, da un tragico incidente mortale che la colpisce mentre sta andando ad una festa. La mattina successiva, però, Samantha si risveglia e continuerà a farlo rivivendo ogni volta il suo ultimo giorno di vita.
Il risveglio continuo nello stesso giorno, non è una novità, è capitato di vederlo in altri film, il più famoso è forse Ricomincio da capo una commedia romantica, però, del 1993 che aveva come protagonista Bill Murray e Andie MacDowell, in cui un giornalista si ritrovava a rivivere ad ogni risveglio il Giorno della Marmotta, una delle feste più celebri americane. Questa, però, era una commedia, con finale positivo, ma il senso del risveglio continuo, è lo stesso espresso nel drammatico Prima di domani.
Risvegliarsi e rivivere continuamente un periodo, una giornata, è un tema che raccoglie le opinioni e le speranze di molti. Chi non vorrebbe ritrovarsi a rivivere un momento per cambiare le proprie scelte, migliorare la propria vita? Un pensiero che ognuno di noi ha fatto o fa in momenti particolari, durante i quali, con gli eventi successivi a delle scelte, si scontra con una conseguenza non positiva.
Qui la giovane Samantha ha già un futuro segnato: è morta in un incidente, difficilmente potrà tornare in vita. Quello che può fare è solo rivivere la giornata in maniera diversa, in modo da non dover ritornare ogni volta nello stesso punto. Certo per poter fermare questo loop, dovrà cambiare qualcosa, ma cosa? Nessuno le dà un consiglio o le suggerisce una modalità giusta, e quindi lei comincia a modificare in modo leggero la sua vita, cambiando ora un atteggiamento, ora un altro. Ma sempre senza successo. Questi continui fallimenti della sua vita ripetuti continuamente, riusciranno a risolvere i problemi di trapasso per la giovane? E cosa c’è realmente da cambiare?
Il film narra le vicende di una giovane studentessa popolare, ma cosa vuol dire popolare? Insieme alla sua storia, infatti, si intreccia quella di un’altra studentessa, poco considerata, se non per i suoi modi di agire e vestirsi in maniera diversa, per le scelte mantenute, di voler essere sé stessa, piuttosto che uguale alle altre. Una vita che si è scontrata con il gruppetto delle popolari di cui fa parte la giovane Samantha. Ed ecco che escono tematiche importanti e decisive per i giovani stupendi: bullismo, prese in giro che possono distruggere i sentimenti dei più fragili, la consapevolezza di doversi nascondere sempre dietro ad una maschera, la cattiveria che nasce dal non dover far conoscere agli amici le situazioni familiari personali per evitare di diventare, esse o essi stessi oggetto di scherni.
Ne esce fuori una descrizione di un mondo giovanile che fa sempre più affidamento all’apparenza e che, sempre più spesso, è abbandonato a sé stesso, mentre chi dovrebbe educarlo, proteggerlo, p schermato da una visione sempre più distorta della realtà. Come se la favola della vita bella e senza peccato sia alla portata dei figli, incolpevoli di tutto. Una sensazione non diversa da quella che potevano provare le altre generazioni, ma qui si nota la sempre più crescente insensibilità verso il rispetto per l’umanità.
È un crescendo per un film, ma a questo punto anche per un libro, rivolto ai giovani, a quei teen-ager che si ritrovano in situazioni simili, da l’una o dall’altra parte e che, inevitabilmente, si ritrovano a scegliere la via della fuga dalla vita stessa. Uno sguardo attento sui giovani che invita a mettersi ognuno nei panni dell’altro, per cercare di provare quelle sensazioni che poi, in definitiva, spingono a fare delle scelte. Ma il film è anche un modo per voler richiamare l’attenzione degli adulti e dei coetanei su situazioni che spesso non vengono giudicate al limite, ma che invece, lo sono, a causa anche della sempre più crescente fragilità delle nuove generazioni, che si riscontra nel momento in cui la crescita sociale e interpersonale dovrebbe essere accompagnata da giudizi più calmierati.
Titolo: Prima di domani
Paese: USA
Anno: 2017
Genere: drammatico
Durata: 98 min
Regista: Ry Russo-Young
Attori: Zoey Deutch, Halston Sage, Logan Miller, Elena Kampourish, Kian Lawley, Medalion Rahimi, Cynthy Wu, Erica Tremblay, Liv Hewson, Diego Boneta, Jennifer Beals, Nicholas Lea
Sceneggiatura: Maria Maggenti
Fotografia: Michael Fimognari
Montaggio: Joe Landauer
Musiche: Adam Taylor
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