Tiziana Sensi emoziona con la sua Pina

Ph SIssiCorrado

Al Teatro Marconi un emozionante spettacolo sugli ultimi e ignorati

La strada all’altezza degli occhi porta in scena la vita dei dimenticati dalla società, di chi deve sopravvivere con ogni mezzo e contro tutti. È con uno sguardo attento, che riversa sugli spettatori, il dramma vissuto da chi si ritrova senza speranza, senza via d’uscita, o meglio, con una sola, la più tragica.

Eppure chi vive in condizioni misere, prova sentimenti e voglia di vivere, come chiunque. Forse è proprio questa mancanza di immedesimarsi con attenzione verso gli ultimi, che trasforma tutti gli altri in arroganti e disinteressati esseri umani, capaci di far vibrare nell’aria solo le note dell’odio, del rifiuto, della violenza.

In questa prima situazione vive Pina, donna, madre e prostituta. Il suo bambino, a causa della sua situazione economica e della sua professione, vive lontano da lei. Pina lo ha affidato alle suore, sperando che con loro possa avere una vita migliore. Lei lo vorrebbe per entrambi una vita migliore, felice, come dimostrano le prime scene dello spettacolo, dove la donna si sveglia e con la felicità degli occhi e del cuore, attraversa la sua stanza, muovendosi in modo sereno, gentile, spostando fiori non per farli morire, ma per ridar loro vita. È una donna che continua a stupirsi e che, dinanzi alla bellezza sembra una bambina alla scoperta di ciò che il mondo può darle.

Ciò non può essere possibile e quando la sua mente ritorna alla realtà, la donna ha già in mente di farla finita con una bombola di gas. A modificare tempi e idee ci pensa Principessa, un gay che si rifugia in casa sua, che proprio una casa non è, è solo una stanza. Tra i due prima tanta indifferenza, in particolare da Principessa che sembra volersi distaccare dalla forma di miseria rappresentata da Pina. Quest’ultima, invece, è attratta da Principessa da cui sente scaturire qualcosa. È un qualcosa che ci permette di riflettere, di ritrovare all’interno del proprio pensiero, una ragione, una motivazione unica per tutte le scelte: l’amore.

Tiziana Sensi dà vita, voce, espressione a Pina. È lei che attraverso i momenti del corpo, attraverso le espressioni del viso, trasforma in realtà ogni pensiero, sentimento di Pina. Il suo movimento scenico, all’inizio, quando da sola percorre la scena, è una magnetica attrazione per lo spettatore. Non servono parole, basta osservarla per immaginare ciò che sta facendo la protagonista. L’attrice predomina sulla scena in modo deciso e diretto, non perdendo il contatto con il personaggio. Oggetti e luoghi del palco, diventano un mezzo per raccontare al pubblico.

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Accanto a lei sul palco, nel ruolo di Principessa, Mariano Gallo. Anch’egli predisposto in una visione del personaggio che scaturisce da gesti e movimenti. Principessa è diffidente, poi accogliente, passaggi che vengono evidenziati dalla prova attoriale di Gallo.

Una delle cose che colpisce nello spettacolo, è anche la scenografia. Pina abita in un seminterrato che qui è ben arredato, con un letto al centro, poltrona e piante. La donna ha la strada all’altezza degli occhi, le finestre che guardano l’esterno. E sul palco appare proprio questo: una vetrata che Pina utilizza per osservare la bellezza della notte, a sentire il calore del sole e la musica della pioggia. L’ambientazione diventa un tutt’uno con gli attori, che la utilizzano continuamente e la storia.

Lo spettacolo, andato in scena al Teatro Marconi di Roma, è intenso e bello da vedere. È caratterizzato da temi importanti, ma vi è molta ironia nelle scene e regala momenti comici. Non solo, ma è un lavoro che riesce a mettere in evidenza l’attenzione non solo interpretativa, ma anche registica, quella di Luca Gaeta, oltre ad un’attenta gestione delle luci.

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Sissi Corrado

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