Away, il viaggio verso Marte

Il viaggio del nuovo millennio: Marte

Il telefilm Away di Netflix, uscito nel 2020, è una serie di fantascienza ed è interpretato da Hilary Swank, Josh Charles e un insieme di attori che girano attorno ai protagonisti: Talitha Bateman, Mark Ivanir, Ato Essandoh, Ray Panthaki, Vivian Wu, Monique Gabriela Curner è stata ideata da Andrew Hinderaker.

Per molti il viaggio nello spazio rappresenta un’avventura irrinunciabile, come quella che ha spinto gli uomini nei secoli alla scoperta della terra e dell’ignoto. Guardare l’universo e cercare di capire cosa c’è al di là delle stelle, del nostro pianeta, è un invito alla scoperta e rappresenta quello  che per Ulisse era navigare tra gli ignoti mari.

Away racconta proprio questo: l’inseguimento di un sogno coltivato sin da piccoli e trattenuto tra le dita delle mani e nella mente. Ciò ha permesso a Emma Green, la protagonista della storia, di impegnarsi negli anni per entrare a far parte della Nasa e per diventare una delle astronaute più brave al mondo, tanto da meritarsi il comando della prima missione che porterà gli umani su Marte. Emma ha anche una famiglia, un marito, astronauta come lei e una figlia adolescente, che resteranno, invece entrambi a casa a guardare quel viaggio che porterà la donna lontana. Fulcro della serie è il rapporto familiare tra i tre, che si sostengono a vicenda, ma se da una parte esprimono sostegno e coraggio, dall’altra si riscoprono fragili, con paure e ripensamenti sulle scelte fatte.

AWAY (L to R) HILARY SWANK as EMMA GREEN, JOSH CHARLIES as MATT LOGAN, and TALITHA BATEMAN as ALEXIS LOGAN in episode 101 of AWAY. Cr. DIYAH PERA/NETFLIX © 2020

Temi ricorrenti della serie sono la famiglia, l’impegno, la fiducia, la collaborazione sia per chi è rimasto sulla Terra che per chi è in viaggio verso Marte. Una missione, quella dell’Atlas, che incamera tutti i concetti elencati sopra e che trasforma i cinque nell’unica famiglia che avranno per tre anni e con la quale dovranno confrontarsi, poiché in viaggio la loro famiglia.

Ogni componente dell’equipaggio ha alle spalle una situazione personale, lavorativa, che lo ha trasformato e spinto a intraprendere un viaggio che rappresenta un’incognita sulla riuscita e sul ritorno. Ogni astronauta ha origine diversa e in due casi, quello di Misha russo e Lu cinese, gli stereotipi diventano il fulcro dei loro personaggi, tanto da comprendersi e legare in maniera intensa, perché le loro vite si riscoprono molto simili. Il loro modo di pensare, di agire, si evolve con la situazione in cui si ritrovano, per aprirsi al nuovo gruppo famiglia che si forma sull’astronave. Insieme a loro, nel viaggio, un inglese e un iraniano, a caratterizzare le potenze che stanno effettuando un duro lavoro per i viaggi nello spazio.

Il bivio che i protagonisti si trovano ad affrontare è quello che contrappone la famiglia ai nostri sogni. Quanto si perde della famiglia mentre si inseguono i propri sogni, o cosa perdiamo dei nostri sogni mentre scegliamo di accantonarli per restare in  attesa di un’occasione? Sono questi i dilemmi che accompagnano lo spettatore.

La serie punta molto sull’emozione dei personaggi, sulle sensazioni, sulle difficoltà emotive che un viaggio su Marte potrebbe portare. La distanza tra la Terra e Marte, l’incertezza del viaggio e del ritorno, la difficoltà delle comunicazioni che ad un certo punto avverranno in ritardo, i pericoli che si incontrano e che si devono risolvere con i mezzi a disposizione, l’impossibilità di risolvere problematiche che colpiscono i familiari lontani, le conseguenze del viaggio che colpiscono fisicamente e mentalmente gli astronauti, sono i temi che vengono affrontati.

Un po’ di delusione sui dialoghi, spesso scontati e fin troppo ricchi di stereotipi (sarà che non abbiamo superato per nulla questi modi di pensare?). Belle sono le scene girate all’interno della navicella, in particolare quelle in mancanza di gravità, come lo sono quelle al di fuori della stessa. Si nota il lavoro attento della produzione sulla fotografia, senza dimenticare la bravura degli attori, a partire dalla Swank. Anche i temi trattati non sono stati approfonditi adeguatamente.

Nel complesso la serie non delude se si cerca qualcosa di tranquillo, una storia che ci porti con pazienza nell’universo, mentre resta poco interessante per gli amanti del genere fantascienza poiché manca dell’incisività giusta.

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Sissi Corrado

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