Festival Teatrale Teatramm’ 2022: Del resto, io resto

Parte la quarta edizione del Festival Teatrale Teatramm’

Dal 6 all’11 settembre ritorna il Festival Teatrale Teatramm’ ideato da Emiliano De Martino direttore artistico dell’evento arrivato alla quarta edizione. Come negli anni precedenti, la location sarà quella del Teatro Marconi di Roma diretto da Felice Della Corte che sarà anche Presidente della giuria. Nove spettacoli in gara, pronti a contendersi i premi come Miglior Spettacolo, che verrà inserito all’interno del cartellone della stagione teatrale 2022/2023 del Teatro Marconi. Gli altri premi: Miglior attore, Miglior attrice, Miglior Regia, Miglior Testo inedito, Migliori costumi, Miglior disegno luci, Miglior attore/attrice emergente, Miglior produzione/organizzazione insieme allo Spettacolo vincitore della quarta edizione del Festival.

Le compagnie provengono da tutta Italia e saliranno sul palco in un variegato contesto di idee e argomenti. Conosciamole insieme!

Attore: Francesco D’Aquino attore, Maestro Francesco Scordamaglia Musicista

Da dove provenite: Caulonia (R.C.)

Spettacolo: DEL RESTO, IO RESTO

Regia: Francesco D’Aquino

Autore: Francesco D’Aquino

Perché avete scelto di partecipare al Festival teatrale Teatramm’? Ho scelto di partecipare al Festival perché così come è implicito nel titolo: Facciamo teatro penso che sia una occasione di conoscenza con altri gruppi per poter costruire tasselli indispensabili alla nostra arte.

Perché avete scelto proprio questo spettacolo? Lo spettacolo che propongo è un inedito scritto appositamente per il Festival. Quindi il teatro Marconi avrà l’esclusiva. Avevo voglia di raccontare il vissuto di chi sta al Sud, il protagonista Cioparino, è solo. Ha le sue visioni. Contempla e legge la storia che gli appartiene. Cioparino è un ragazzo del sud. Caulonia è il suo paesino d’origine, in provincia di Reggio di Calabria. L’appartenenza, lui, se la sente cucita addosso, tanto che ha deciso di rimanere nel suo piccolo paesino per lottare contro tutte le contraddizioni, le difficoltà che il mal governo può portare. Parla. Non sta zitto. Grida come gridano i venditori ambulanti che girando per le viuzze propongono quello che hanno da vendere. Crede nei sogni, dove magari il tempo si ferma o corre troppo veloce, dipende da che punto lo si intravede. Con straordinaria delicatezza si immerge in una sua visione e congela il tempo al 1945 anno in cui il suo paesello è diventato famoso per via di un tentativo andato fallito: la Repubblica Rossa di Caulonia. La sua visione non giudica. Racconta i fatti. Li teatralizza. Cioparino vorrebbe che il suo sogno si realizzasse: RESTARE. I problemi della terra del Sud sono tanti, le difficoltà altrettanto, ma Cioparino che colpa ha? Lui è deciso, dimostra la sua forza, è l’uomo che crede nel cambiamento. Ogni giorno aspetta che qualcuno ritorni.

Com’è stato affrontato registicamente, il testo e quindi lo spettacolo stesso? Il testo registicamente è stato affrontato con l’idea di mettere in scena la “visione” del protagonista. Parlo di visione perché il testo è stato pensato come un continuo uscire ed entrare dalle porte del sogno, della memoria e della realtà. Una essenziale raffigurazione scenica di tre presenze: Cioparino, il musicista e Pasquale Cavallaro. Due sedie e un ceppo. La presenza del musicista è parte fondamentale dello spettacolo perché nel momento che Cioparino dirà ORA PUOI trasferirà la sua totale fiducia. Il musicista diventerà l’anima di Cioparino. Infatti il Maestro Francesco Scordamaglia eseguirà musiche basate sull’improvvisazione. Quindi l’emozione che l’attore trasferirà sarà reinterpretata dal musicista con linguaggio dei suoni.

Cosa hai messo in evidenza? Ho cercato di mettere in evidenza la straordinaria capacità di fare, di noi uomini del sud, e nello stesso tempo tutte le difficoltà che si prospettano per chi ci vuole così inermi. Infatti la ricostruzione dell’uomo del sud che ho voluto sigillare al culmine della messa in scena vuol significare proprio la rinuncia a non restare inermi neanche di fonte all’evento catastrofico della morte dell’anima.

Cosa ti aspetti dal pubblico del Festival di Teatramm’? Dal pubblico e dalla giuria mi aspetto una ferrea critica al mio punto di vista, quindi sono pronto e consapevole che qualsiasi giudizio sarà decretato io lo accetterò come consiglio sul quale riflettere e migliorare.

Cosa ti auguri che il pubblico porti a casa dopo lo spettacolo?

Quello che più mi interessa è che il pubblico si porti a casa il mio sudore e la mia emozione.

Grazie e in bocca al lupo!

Il calendario del Festival:

Gli articoli pubblicati sul Blog sono scritti dai Soci dell’Associazione in maniera volontaria e non retribuita. RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright CulturSocialArt

Sissi Corrado

Responsabile del Blog Interessi tanti: lettura, scrittura, teatro, cinema, musica, arte, collezionismo, sociale, ecc.

Leggi anche