Le riviste di moda italiane

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Che emozione sfogliare le collezioni

Sono entrata in una libreria di Firenze, libreria dove respiri l’odore dei libri, dove non viene esposto il best seller o il libro che ha venduto di più, o ancora dove trovi accanto al libro lo smart box di massaggi da regalare a natale: la libreria vera, storica, dove le mensole sono di legno vero, dove il proprietario del negozio sa ben consigliarti.

E tra una sfogliata di libri e una lettura di prefazione, mi imbatto in una sezione di riviste, storiche e no di Moda. Che emozione sfogliare le collezioni, le artistiche foto di abbigliamento: ne avevo perso l’abitudine! Ormai le immagini ci arrivano solo cliccando e sfido chiunque a sapere se va ancora ad acquistare riviste di moda in edicola.

Mi si è aperta la parte cerebrale della curiosità e ho cercato le riviste di moda storiche italiane. La prima, nel 1786 nasce a Milano: “Il Giornale delle nuove mode di Francia e d’Inghilterra” (che titolo!) e contemporaneamente a Venezia nasce il giornale “La donna elegante ed erudita”. Entrambe le riviste prendevano ispirazione dai periodici francesi, e proponevano alle loro lettrici bozzetti e brevi articoli per presentare e commentare le mode provenienti da Parigi e Londra.

In seguito, a Milano vedono la luce altre due importanti riviste, “La Moda” e “Il Messaggero delle Mode”, mentre a Napoli va in stampa “L’Archivio delle curiosità”.

Bisogna aspettare il 1804 per vedere la nascita della prima grande rivista di moda. Stiamo parlando del “Corriere delle dame” (1804-1874), fondato a Milano da Carolina Arienti. Ispirata a Les Journal Des Dames Le Cabinet de la Mode: la rivista conteneva articoli di letteratura, moda e costume, ma ben presto si aprì anche ad argomenti di attualità, impegno civile e perfino di politica. Il peso del Corriere nella storia della stampa periodica è dovuto al fatto che il giornale, partendo da argomenti “leggeri” come la moda, toccava poi temi importanti e di grande spessore. Dall’uso del corpetto si arrivava alle problematiche legate alla salute delle donne, e ancora parlando di cosmetici ci si concentrava sull’importanza della preparazione intellettuale, oltre che estetica, delle donne.

Tra le altre riviste di moda dell’Ottocento, ricordiamo Cordelia, foglio settimanale per le giovinette d’Italia (1881-1942), ideato come foglio pedagogico per “educare le giovinette”. Molte donne si susseguirono alla guida del giornale, che diventerà sempre più importante nel panorama della stampa periodica femminile e di occuperà di moda, costume, teatro, letteratura e attualità. 
Facciamo un salto in avanti, e arriviamo al 1905, anno di fondazione del periodico La Donna (1905-1968). Due anni dopo vede la luce Vita femminile italiana (1907-1913), fondata a Roma da Sofia Bisi Albini. Nel 1914 il periodico muta il proprio nome in Rivista per le signorineMolto poco mondana, al contrario di molte altre riviste di moda, si presentava più che altro come un foglio per combattere i pregiudizi contro le donne.

Il Corriere delle Dame sarà di grande ispirazione per molte riviste di moda italiane. Tra queste ricordiamo L’Almanacco della Donna Italiana (1920-1940),  Il periodico attraversa tutto il periodo fascista, raccontando il rapporto delle donne con il Regime, e facendosi portavoce dei cambiamenti, le crisi e le novità riguardanti la cultura femminile del tempo. L’immagine della donna presentata dall’Almanacco è, sorprendentemente, molto complessa e articolata, a tratti quasi contraddittoria: si parla di una donna emancipata e impegnata a livello civile, ma allo stesso tempo romantica e sognatrice; abbiamo, poi, una accanto all’altra, la lettrice casalinga e la donna lavoratrice, e ancora “l’angelo del focolare” insieme alla donna militante fascista. Insomma, si tratta si un periodico variegato e complesso, che annovera nei suoi archivi le celebri firme di Gabriele D’Annunzio, Irene Brin e Silvia Bemporad.

Nel 1933, nasceLei (1933-1938 e 1946-1961), che nel 1938 – in seguito alla campagna del regime fascista contro l’utilizzo del lei – diventerà Annabella. Ma la rivista di moda più famosa della storia italiana è Grazia (1938-…). Il suo stile raffinato, con una grafica pensata per il pubblico femminile ne hanno decretato un successo immediato. L’argomento principale è, la moda, passando per viaggi, hobby, attualità e i dialoghi con i lettori. Testimone dei cambiamenti storici attraversati dall’Italia, oggi il suo target di riferimento è composto da donne in carriera, attente all’attualità e incuriosite dalla moda.

E Grazia possiamo ritenerla la rivista di moda che ha condotto la donna in una nuova epoca: la fine della guerra, la voglia di cambiamenti, il desiderio di aver riconosciuti i propri diritti allo stesso livello di quelli maschili, ha fatto in modo che la rivista stessa potesse essere emulata, e così è stato, da altri, successivi giornali.

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Arianna Alaimo

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