Presentato a Roma Lo stregone di San Leo di Silvia Rossetti
Lo stregone di San Leo scritto da Silvia Rossetti, racconta la storia di Cagliostro
Presentato a Roma, presso la Sala Basaglia, il libro della scrittrice, giornalista e docente, Silvia Rossetti, Lo stregone di San Leo. A presentare l’evento Andrea Montanari, Presidente della Commissione Scuola, Politiche per la famiglia e Patrimonio del Municipio XIV e Claudia Salerno, Assessora alla Scuola e al Patrimonio del Municipio XIV. A dialogare con la scrittrice, invece, Cinzia Tabi, scrittrice e giornalista e Roberta Martinozzi, editor e autrice.
Il libro racconta le vicende dell’alchimista Cagliostro, un uomo che durante la sua vita, non si arrese mai e continuò a lottare per le proprie idee e per la sua libertà. Il narratore nel libro è Marco che da bambino assisté alla sua sepoltura dell’uomo. Il suo, più che il racconto su Cagliostro, è la narrazione dell’incontro con l’alchimia, quella scienza che per molto tempo, in particolare nel periodo in cui visse il protagonista, era considerata demoniaca.
Ma l’alchimia non era solo il campo di conoscenza e studio di Cagliostro, un uomo che si dedicava a molte attività intellettuali e scientifiche, come la filosofia che praticava con serietà. Lui, infatti, credeva nel ciclo della vita, nell’eterno divenire delle cose e per questo motivo era molto stretto il suo rapporto con la natura.
Il libro non segue un percorso cronologico nella sua totalità, ma presenta capitoli che aprono uno squarcio nella storia che segue le vicissitudini dell’uomo, in particolare nella sua prigionia a Sal Leo, dove l’uomo che credevano uno stregone, fu rinchiuso. Peraltro era tenuto in completo isolamento per via del suo sguardo e dei suoi occhi che credevano ipnotizzanti e senza nulla perché era capace di fare qualsiasi cosa con tutto.
L’insieme di tutto ciò, più i suoi studi e i misteri che circondano la sua vita, come la sua nascita e la sua identità, lo resero allora e ancora oggi, uno degli uomini più affascinanti e misteriosi. La sua fama arrivata fino a noi, fa ancora parlare di sé e del loro modo in cui ha attraversato il mondo. Una storia affasciante che Silvia Rossetti dedica a suo padre, con il quale, sin da ragazzina, ha condiviso il suo interesse per la cultura e anche per Cagliostro.
Man mano che venivano raccontati piccoli episodi tratti dal libro, che si intravedevano i personaggi reali o creati dalla fantasia dell’autrice, si percepiva l’attenzione con la quale l’autrice, attraverso le sue ricerche, ne aveva delineato personalità e vicende, per regalarci una narrazione ricca di informazioni storiche e personali, che non offre conferme e risposte ben precise, ma che racconta di mistero, credenze e scienza.
Una frase che ricorre all’interno del romanzo è “tutto è mente” che rappresenta il primo principio dell’alchimia, a simboleggiare l’argomento principale de Lo stregone di San Leo. Silvia Rossetti ne esprime tutta la capacità del personaggio, che mai arretra. Un po’ come il compito che svolge quotidianamente in classe con i suoi alunni, dove li incita a trovare la propria strada, facendosi aiutare dalla cultura e dalla conoscenza.
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