Starna porta in scena la vita dei clochard

Un testo emozionante e coinvolgente, ha debuttato al Teatro Cometa Off di Roma

La strada è una cosa meravigliosa, ricca di scorci, panorami, edifici storici o architettonici, ma soprattutto ricca di persone. Non sempre, però, le persone sono all’altezza delle personali aspettative. A ricordarcelo è spesso la cronaca o le continue storie che leggiamo sui giornali, sulle riviste, suoi libri, sul web, o quelle che ci vengono raccontate da amici e conoscenti.

Tra le tante persone che vivono la strada ci sono anche i senzatetto, con le loro storie, a tratti solitarie, piene di tristezza, amarezza, solitudini, sconfitte. Non tutte le storie sono uguali, ognuno ha le sue vicissitudini e sconfitte. Eppure ognuno di loro ha un proprio bagaglio umano che pesa sul cuore. Nessuno è nato clochard, ma in molti lo diventano. Sono uomini e donne, adulti o giovani che popolano, in particolare, le grandi città.

Sono queste le persone che Stefano Starna ha voluto ricordare nel suo Naufraghi da marciapiede Uno spettacolo senza fissa dimora, scritto a quattro mani con Nicoletta della Corte a cui è stata affidata anche la regia dello spettacolo. Il suo personaggio si ispira ad un uomo Evio Botta che ha vissuto parte della sua vita, come clochard a Roma, tra il Testaccio e Trastevere, zone centrale della capitale, nella città, dove contandoli, di clochard ce ne sono davvero tanti, forse troppi e che in questi ultimi anni sono aumentati moltissimo, complice la pandemia, il mercato del lavoro, la precarietà per la casa i cui fitti sono sempre più alti e gli stipendi sempre più inadeguati, o forse solo per una situazione intima che ha colto di sorpresa o non si è stati in grado di gestire. Soli in una città che continua il suo percorso senza vederli, senza più sentire o percepire le loro richieste.

Da questo modo così diverso, è nato lo spettacolo di Starna che conferma la sua attenzione verso gli ultimi, con cui entra in contatto attraverso le sue attività di volontariato. Il suo lavoro non vuole giustificare né trovare soluzioni, ma solo raccontare una storia per far conoscere persone che riescono a emozionare attraverso la propria vita. L’uomo rappresentato in questo spettacolo è un clochard che ama la vita, come ama la cultura. Scrive poesie, canta canzoni, ama parlare con le persone raccontare la sua storia.

Seppur povero, non perde occasione di aiutare chi ha più bisogno di lui, trovando parole giuste per ridare speranza, per cercare passioni, per lavorare insieme.

Starna sul palco è inarrestabile. Appassiona il pubblico con maestria, in particolare nella prima parte, dove con abiti eleganti, si rivolge direttamente agli spettatori, raccontando una storia, ed è così coinvolgente da farti domandare se sei venuto a vedere lo spettacolo giusto, perché ti aspetti un barbone e non l’uomo in abiti eleganti. Poi si trasforma e questa trasformazione gli permette di vestire i panni di un clochard, in una scena così viva da divenirne un tutt’uno. Starna entra nel personaggio o meglio, si trasferisce anima e corpo nel personaggio e dà vita a un racconto che emoziona ed entra nell’anima. Eppure sul palco c’è una sedia, una panchina, pochissimi oggetti che spariscano perché gli spettatori sono catturati dalla sua presenza e dalla sua voce.

Insieme a lui sul palco il cantante The Niro che accompagna la narrazione con alcuni brani musicali che diventano vita e fondamento dell’attore. Cantante di grande talento che, prestato al teatro, regala interpretazioni sentite. Ben gestito è anche il disegno luci. Grazie anche al Teatro Cometa Off di Roma che offre sempre degli spettacoli interessanti, pieni di pathos e ben interpretati, proprio come in questo caso.

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Sissi Corrado

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