Riccardo Milani dirige Corro da te

Una commedia leggera sulla disabilità con un cast perfetto

La commedia italiana affronta in modo delicato, con una storia semplice, che piace e funziona anche grazie al cast di alto livello, il tema della disabilità, nel film Corro da te diretto da Riccardo Milani. Protagonisti Pierfrancesco Favino, Miriam Leone, Vanessa Scalera, Pilar Fogliatti, Pietro Sermonti e, una fantastica, anche se poco presente in scena, Piera Degli Esposti, ma questo per lei è il suo ultimo film che ha girato nonostante la malattia, e i tubicini dell’ossigeno erano realmente necessari per l’attrice. A contornare il cast principale una serie di attori quali Michele Placido, Carlo De Ruggeri, Giulio Base, Elisabetta Pellini, Cesare Capitani, Andrea Pennacchi. L’intero cast rappresenta una parte importante del film, una sicurezza che ne garantisce la buona riuscita.

Gianni (Pierfrancesco Favino) ha quarantanove anni e una splendida carriera. Dirige un’azienda di scarpe sportive ed è un amante dello sport. Tiene al suo fisico che cura costantemente e alla sua bella vita caratterizzata dalla bella villa nella quale abita e dal non avere relazioni stabili, quanto più incontri, essendo un tipo piacente. Lui è convinto di aver raggiunto una vita appagante e non si preoccupa degli altri, nemmeno della sua famiglia.

Quando muore la madre, ritrova suo fratello gemello totalmente diverso da lui, nell’aspetto e nel carattere, ma ritrova anche ricordi che riaffiorano nella casa che lo ha visto crescere. Mentre è seduto sulla sedia a rotelle della madre, in casa della stessa, incontra Alessia (Pilar Fogliati) fisioterapista e appena trasferitasi nell’appartamento accanto. L’equivoco è facilmente prevedibile, solo che la giovane decide di presentargli sua sorella Chiara (Miriam Leone), disabile a causa di un incidente stradale.

Per Gianni che racconta con piacere le sue storie amorose, presentandole come trofei, avere una storia con Chiara, attraente ragazza disabile, diventa oggetto di una scommessa con il suo gruppo di amici che lo ammira per la sua vita spensierata e piena di donne, facendolo sentire sempre al centro dell’attenzione. Le motivazioni apportate alla scommessa non sono delle migliori e niente può l’amico psicologo che lo incita a rinunciare all’impresa.

Così Gianni comincia a frequentare Chiara e a cercare stratagemmi per conquistarla, mentre si avvicina a un mondo, quello della disabilità motoria, che lentamente comincia a cambiarlo. Scopre che Chiara, nonostante le sue difficoltà, ama lo sport, è circondata da amici, ama comprare scarpe e fare shopping, vive la vita pienamente ed è felice. Tutta questa serenità lo rende insicuro, mentre comincia ad affezionarsi a lei, così tanto che non riesce a dirle la verità per paura di ferirla e perderla.

Ci sono due momenti che potrebbero racchiudere il senso del film. Nel primo c’è quello in cui Chiara, palesatosi il vero Gianni, lo redarguisce dicendogli che lei, nonostante la sua disabilità, è consapevole di se stessa, a differenza sua che, invece, non riesce a comprendere chi è e cosa vuole davvero. È una consapevolezza che vuole mettere in chiaro nel momento della verità e che l’accompagna nella sua rivelazione del “sapevo che tu eri normodotato e che mi stavi prendendo in giro”, ma aveva continuato la finzione perchè aveva deciso di prendersi un momento di apparente felicità e normalità.

Il secondo è quando Gianni si accorge che nonostante i soldi, il potere, la ricchezza che esterna con disinvoltura, risultano nulli di fronte alla vita della giovane. Lui ha tutto, forse troppo, eppure non è riuscito a comprendere l’essenziale della vita, della felicità. Quando se ne accorge si chiude in se stesso e questo mina definitivamente il suo rapporto con Chiara e con le altre donne, che perdono di interesse. Ciò gli permette di aprire gli occhi sull’intera esistenza, non solo personale, ma anche in quella di chi gli sta attorno, come la sua famiglia o i suoi collaboratori.

Corro da te non è un film che pone con forza l’accento sulla disabilità, quanto sui sentimenti, sulla paura di affrontarla, sulle dinamiche dei sentimenti che le persone possono provare nei confronti di una persona costretta a girare sulla sedia a rotelle. Lo fa nel modo più consono per una commedia, proponendo qualcosa di impossibile o quasi, per raccontare una storia, che tra l’ironico, il divertente, la drammaticità della situazione e delle conseguenze, ci dà la possibilità di riflettere su una situazione del tutto imprevedibili, in particolare per chi non ha contatti con persone con disabilità.

Resta una pellicola ben diretta, interpretata e costruita ed è vincitore di due Nastri d’Argento nel 2020, uno per la miglior attrice protagonista di commedia a Miriam Leone e uno come miglior commedia. Peccato che il film non sia originale, ma che sia un remake del film francese Tutti in piedi, di Franck Dubosc. Non il primo del filone francese che, in questo periodo, continua ad essere capofila della cinematografia almeno europea e a cui il cinema italiano si ispira molto.

Titolo: Corro da te

Paese: Italia

Anno: 2022

Genere: Commedia

Durata: 113’

Regista: Riccardo Milani

Attori: Pierfrancesco Favino, Miriam Leone, Vanessa Scalera, Pilar Fogliatti, Pietro Sermonti, Piera Degli Esposti, Michele Placido, Carlo De Ruggeri, Giulio Base, Elisabetta Pellini, Cesare Capitani, Andrea Pennacchi

Sceneggiatura: Riccardo Milani, Furio Andreotti, Giulia Calenda

Scenografia: Marta Maffucci

Fotografia: Saverio Guarna

Montaggio: Patrizia Ceresani, Francesco Renda

Musiche: Piernicola Di Muro

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Sissi Corrado

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